L'intervista con il pres. Schittulli

Riportiamo un’ampia sintesi dell’intervista con il Presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli.  –    Presidente Schittulli, può tracciare un bilancio del lavoro che lei ha svolto per la Provincia di Bari elencando anche i punti del suo programma elettorale che non ha potuto realizzare e i motivi per i quali non ha potuto farlo?
Sui temi più scottanti non sono riuscito a dare risposte concrete ai cittadini di Bari e della provincia soprattutto in merito al tema lavoro. Io sono stato qui ascoltatore non solo dei giovani ma anche delle famiglie, con casi umani davvero significativi. Penso a chi ha perso non solo il lavoro ma anche la casa, chi si è trovato in una situazione drammatica sotto l’aspetto sanitario. Qui c’è tutta la mia frustrazione in quanto la Provincia non ha alcuna delega in questo settore e anche per quanto riguarda le politiche sociali la competenza era tutta del Comune di Bari e anche della Regione Puglia. La mia amministrazione è coincisa con l’avvento della la crisi economica e finanziaria (ci siamo insediati nel Luglio 2009) alla quale si è aggiunta una crisi morale della politica. Nonostante i tagli e le mille difficoltà che mai la Provincia aveva subito in precedenza, noi siamo riusciti a mantenere saldi alcuni principi. Abbiamo dato spazio a tutto quello che è innovazione tecnologica. Nel mondo della cultura, con la pinacoteca abbiamo portato avanti molte opere pittoriche. Nella musica abbiamo dato spazio ai musicisti dell’orchestra sinfonica provinciale e ridato lustro all’Auditorium Nino Rota, cosa mai fatta negli anni e con le amministrazioni precedenti.
Grande è stato soprattutto l’impegno a livello scolastico, nonostante le difficoltà obiettive.
La Regione Puglia non ha dato deleghe, facendo così aggravare il suo bilancio, già rosso, ma le ha addirittura tolte, lasciando le cosiddette rogne alla Provincia.
Abbiamo posato la prima pietra di 11 istituti scolastici, che abbiamo dato ai nostri ragazzi.
Ho avuto il piacere di creare l’istituto tecnico più grande d’Italia, il polo liceale di Putignano, corredandolo con computer e lavagne luminose. Altri istituti alberghieri sono nati, non ultimo quello di Castellana. E tutto questo nonostante i tagli e la spending review.
Abbiamo garantito una viabilità degna di questo nome e nei limiti delle nostre disponibilità. Ho portato una vera e propria rivoluzione all’interno del palazzo: da 33 ho portato i dirigenti a 15. Il parco auto è stato ridotto al minimo indispensabile. E’ stato attivato un protocollo informatico per la gestione della corrispondenza e per mettere online molte informazioni a disposizione del cittadino.
Purtroppo però il problema della mancanza di lavoro resta. 137 persone al giorno perdono il posto di lavoro. Qualcuno aveva promesso 30.000 nuovi posti di lavoro e invece ne abbiamo perso 30.000. Ci siamo trovati senza gli strumenti per affrontare questa vera e propria emergenza laddove né il Comune né la Regione hanno saputo dare risposte concrete.

–    L’istituzione della città metropolitana prevede l’elaborazione di un programma per lo sviluppo economico dell’intera area dell’attuale provincia, quali sono secondo lei i settori economici che tale programma deve promuovere di più?
Noi siamo una realtà territoriale a vocazione agricola e quindi a primo impatto dobbiamo dare il meglio di noi stessi nel settore dell’agricoltura. Abbiamo dei prodotti di qualità che dovremmo anche saper commercializzare. Il secondo aspetto è dato dall’edilizia scolastica che qui è completamente bloccata. Occorre creare un indotto in cui tante figure professionali attualmente stanno venendo meno. L’altro aspetto è quello di offrire un’ etichetta forte. Non abbiamo un’identità culturale forte e attrattiva che possa far diventare questa terra una terra che recepisce il turista. Il turista non deve essere solo regionale ma nazionale e internazionale. Mentre il Salento e il Gargano hanno delle loro specificità noi non siamo ancora stati capaci di individuarla.
A tutto questo poi si aggiunge il degrado più assoluto in cui versa la città capoluogo, al di là di tutte le belle parole.

–    Il potere delle amministrazioni comunali di incidere sullo sviluppo economico del loro territorio è sempre stato relativamente scarso e l’impossibilità di risolvere le vicende OM carrelli e Tersan Puglia da parte del sindaco di Modugno ne è un esempio; con l’istituzione della Città Metropolitana cosa cambierà?
Intanto io mi auguro che la Città Metropolitana, che vedrà accorpati tutti i comuni per lo sviluppo del territorio, soprattutto sappia anche integrarsi per creare davvero opportunità di crescita e quindi di lavoro nel territorio stesso. Però la nuova Città Metropolitana non si riesce a disegnare perché mancano le risorse. La legge non dice dove andranno reperite, non è prevista una programmazione che dovrà essere tutta inventata. Per quanto riguarda i comuni, è noto che versano in una condizione di forte sofferenza perché, collegati al patto di stabilità, non riescono a garantire neppure i servizi sociali minimali ed essenziali. Nella stessa situazione si trovano gli altri enti locali. Ci vorrà da parte di tutti un impegno molto forte. Vi è il dettato della legge ma personalmente lo vedo come un grosso contenitore senza contenuto.
Consideri la stessa provincia di Bari: è un ente virtuoso. Noi abbiamo oltre 200 milioni di euro in cassa che non possiamo spendere. Le sembra giusto che noi dobbiamo pagare per gli enti che sono andati in dissesto, a partire dalla regione puglia? Sarebbe invece opportuno incentivare chi ha meglio prodotto e saputo realizzare, senza far ricadere nulla sulle tasche dei cittadini e far fruttare questo denaro mettendolo in moto per creare nuove opportunità di lavoro, per esempio.
Mi citi un’altra provincia in Italia che abbia saputo realizzare ben 11 istituti scolastici. Questi sono i fatti.

–    Per promuovere lo sviluppo delle aree industriali, con l’istituzione di un organo politico che coinvolgerà un numero cospicuo di sindaci del territorio, sarà necessario intervenire anche sul Consiglio di Amministrazione del Consorzio ASI?
Certamente. Le dirò di più. Intanto bisognerà evitare che vi possa essere una litigiosità o delle fibrillazioni o degli sfilacciamenti istituzionali tra comune e comune. E già questo è un impegno.
Poi bisogna rivedere tutto il sistema industriale: personalmente sono per un sistema industriale sostenibile. Dobbiamo poi rivedere interamente il pacchetto turismo e quello delle infrastrutture, tema fondamentale.

–    Quali enti gestiranno le strutture e il personale degli istituti scolastici affidate finora alla gestione della provincia? Intendo gli ITC e il personale non docente.
Anche qui non c’è chiarezza. La legge dice che il personale della Provincia rimane alla Provincia tranne poi poter essere trasferito – cosa che presumo accadrà – sia al Comune sia alla Regione. Questo comporterà non solo una dispersione di risorse umane ma anche economiche. Basti pensare che i dipendenti della Provincia di Bari sono i meno pagati: hanno una stipendialità più che dimezzata rispetto a quella della Regione. Quindi ci sarà a poco a poco un depauperamento di questa, rispetto ad una rivisitazione che ritengo obbligatoria delle Regioni. Non può esistere un paese come l’Italia dove ci siano 20 regioni, 5 delle quali a Statuto Speciale che legiferano per conto loro ma i cui costi ricadono su tutta la nazione, su tutti i cittadini. Né può esistere un paese che nasce con 10 città metropolitane (ma che in effetti saranno 18), rispetto alla Spagna che ne ha soltanto due (Madrid e Barcellona), la Francia che ne ha tre (Parigi, Lione e Marsiglia), alla Germania che ne ha cinque. Noi ne abbiamo più di Spagna, Francia e Germania messe insieme! Troppe e con costi molto alti.

–    Quali ripercussioni avrà l’istituzione della Città Metropolitana sui trasporti, cosa cambierà? Si pagherà di più?
Su questo punto sono molto pessimista. Mi chiedo come si può pensare di migliorare servizi (quello dei trasporti è uno dei tanti) sul piano qualitativo e quantitativo, tenendo conto del fattore costi-benefici, per fare in modo che la fruizione degli stessi possa essere uniforme e giovare a più comunità – per la loro posizione geografica – strettamente legate ed interagenti tra loro per questioni economiche, sociali e di servizio, nonché culturali? Come si può pensare, ad esempio, che il Comune di Altamura, Gravina, Locorotondo, Noci anch’essi per definizione ricompresi nell’Area Metropolitana di Bari, possano soddisfare loro peculiari interessi derivanti da una forte economia basata sull’agricoltura e sulla trasformazione dei prodotti della terra. Interessi questi non contigui ad altri territori confinanti e, giammai, con quello della Città di Bari, adagiata sul mare!
Mi permetta però di sottolineare come l’azienda STP durante questa amministrazione abbia sempre avuto un bilancio in attivo, contrariamente a quello di altre aziende come l’AMTAB da anni in rosso.

–    Lei ha messo a disposizione la sua esperienza di presidente della provincia per l’avvio della città metropolitana, cosa si aspetta dopo il 31 dicembre?
Ho molta fiducia nel nuovo sindaco, lo reputo una persona abbastanza corretta, leale, disponibile e che ama la città di Bari. Per cui mi auguro che il nuovo sindaco sappia avviare e condurre questo processo di stabilità anche per quanto riguarda la città metropolitana. Non le nascondo che il percorso lo vedo difficile, per cui ho garantito la massima disponibilità e non da “politico”. A differenza dei politici, io dico quello che penso e penso quello che dico.

Tares – l'assessore Banchino chiarisce



Nella mattinata di venerdì 30 agosto, organizzato dal comitato cittadino “Pro Ambiente” di Modugno, davanti agli uffici dell’assessorato alle finanze (ufficio tributi) si è svolto un sit – in di protesta “per dire no all’iniquo tributo della tares che uccide l’economia locale e le famiglie con figli” così era riportato sui volantini distribuiti ai numerosi partecipanti. La presenza della troupe giornalistica della redazione di Telenorba ha dato la misura dell’importanza che tale argomento sta assumendo non solo per i modugnesi ma per tutti gli italiani. Sollecitato ad un incontro con la stampa l’assessore Leonardo Banchino, al quale il sindaco Magrone ha affidato le varie deleghe del settore finanziario del comune, ha incontrato i giornalisti presenti in una conferenza stampa che Bari Sud Ovest ha registrato.

Subito dopo l’assessore Banchino nel suo ufficio ha ricevuto una delegazione di cittadini guidati da Tino Ferrulli presidente del succitato comitato cittadino. Anche di questo incontro BSO ha registrato un video che i lettori possono visionare