Incontro con Nicola Magrone

Dalla sua espressione sembra quasi che gli àbbiano (abbiamo?) fatto un favore. L’accoglienza, al solito, è “tagliente”, puntuta – è la caratteristica dell’uomo Magrone – ma superata la soglia della sua abitazione si ha, netta e gradevole, la percezione di non trovarsi al cospetto del “politico” abituato ad intrattenere gli ospiti con facezie e salamelecchi elettorali. Superati i convenevoli di rito l’incontro con Nicola Magrone procede come documentato nel video. La sensazione che i modugnesi àbbiano perso la grande opportunità di riappropriarsi della dignità che spetta a loro e alla città per la sua storia e la sua importanza nel territorio, è molto forte. Come forte è la convinzione che l’essere una brava persona non basta per fare bene in politica e come ancora più forte è sentita la necessità che la politica sia praticata essenzialmente da brave persone come Nicola Magrone. Molti i personaggi che, eletti dai modugnesi, hanno fatto i loro comodi nel Palazzo Santa Croce negli ultimi anni. Arrivavano addirittura da fuori Modugno per sedersi sulle ambite poltrone assessorili. Non che i molti modugnesi che nel tempo hanno occupato quelle poltrone brillassero per quella cristallina onestà che il ruolo richiede, però non tutti erano “opachi” o addirittura scuri come sono stati un loro paio. Modugno non è in mano ai delinquenti e non lo è per fortuna ma perché i modugnesi sono persone oneste. Scuotere l’albero con il bastone della legalità ha sì spaventato e allontanato i molti parassiti che lo infestavano ma ha fatto cadere anche il frutto, non ancora maturo, della speranza che i modugnesi hanno riposto in Nicola Magrone. Il fattore che, per troppa veemenza, rovina l’albero affidatogli non è scusabile.
Nicola Magrone, una bravissima persona.

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