Magrone: “Una fuga che oltraggia il paese”

E’ durata poco più di un anno l’amministrazione guidata dall’ex Procuratore della Repubblica Nicola Magrone. Oggi, infatti, tredici dei ventiquattro consiglieri comunali di maggioranza e opposizione si sono dimessi, decretando di fatto lo scioglimento del Consiglio comunale. La questione che da settimane logora la maggioranza è quella urbanistica legata alle varianti al piano regolatore approvate nel 1999 con una procedura ritenuta illegittima e per questo da rifare. Dieci consiglieri eletti nella coalizione di Magrone sono fuoriusciti dalla maggioranza nei giorni scorsi proprio per attriti sulla risoluzione di questa vicenda. Ed oggi sette di loro, insieme con sei consiglieri di opposizione, hanno formalmente protocollato le proprie dimissioni. Il 25 agosto si sarebbe dovuto tenere un consiglio comunale monotematico sull’urbanistica con all’ordine del giorno una proposta del sindaco. “E’ una fuga ignobile che oltraggia gli elettori e i cittadini di Modugno” commenta il sindaco in un comunicato apparso sul sito del Comune di Modugno. ”Per non risolvere scappano, paralizzando tutto il paese – dice Magrone –. L’ufficio tecnico torna così nell’inferno dal quale lo abbiamo raccolto. È una vicenda indegna per un paese elementarmente civile”. Ma il sindaco uscente assicura: ”Quelle carte saranno comunque inviate alla Regione la prossima settimana perché nomini un commissario ad acta che risolva il problema”. Magrone oggi dice di provare «una grande gioia perché riprendo la mia libertà» ma non nasconde l’amarezza perché “si perde una conquista che non si vede ma è la più importante: a Modugno non si è rubato più, ma questo valore passa inosservato. Anche io in queste settimane ho pensato di dimettermi – rivela il sindaco – ma non l’ho fatto per senso di responsabilità”.

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