L’eredità magroniana

Modugno è una città diversa da quella che, sette anni fa, per la prima volta, elesse come sindaco l’ex magistrato Nicola Magrone. Come è oggi Modugno? È migliorata o è peggiorata rispetto ad allora?
Il risultato dell’ultima consultazione elettorale dimostra che i modugnesi ritengono negativo il saldo fra quello che si aspettavano e quanto invece hanno ricevuto da Magrone.
Le sue due elezioni a sindaco furono facilitate dal clima forcaiolo creatosi in seguito allo scandalo edilizio che coinvolgeva le amministrazioni precedenti. Scandalo che rese facile l’accaparrarsi del consenso dei modugnesi promettendo “onestà!” come facevano gli infatuati del comico del Movimento 5 Stelle.

Cosa è rimasto di quella promessa? Nessuna denuncia per abusi edilizi o di mala gestione, solo il blocco dell’edilizia, unico settore che sosteneva l’economia della città. Blocco attuato con il pretestuoso rinvio alla Regione di normative edilizie, forse illecite 20 anni fa, ma già possibili per le leggi nazionali e regionali.
Appare come una nemesi quel “ripensamento” elettorale modugnese iniziato proprio a causa della vicenda dei presunti abusi edilizi che vedevano coinvolti famigliari conviventi del sindaco. Vicenda che ai modugnesi è apparsa come l’antipopolare “fai come ti dico non guardare a quello che faccio” spesso applicato dai suoi predecessori.

Dei vari motivi che, a parere dei modugnesi, hanno reso Modugno peggiore di quanto non lo fosse già, quello più grave è la litigiosità politica. Il settennato magroniano è finito ma l’astiosità nei rapporti fra le forze politiche cittadine è ancora ben lungi dall’affievolirsi. Il lascito di tale malevola influenza morale acuisce la permalosità dei nuovi attori politici e impedisce la collaborazione necessaria per fronteggiare quella mortifera del covid. Molto tempo ancora dovrà trascorrere prima che ai modugnesi venga evitato di sopportare questo opprimente, nefando peso che l’amministrazione magroniana lascia in eredità.

Ed è ancora molto netta la sensazione che in questi ultimi giorni si voglia continuare ad “avvelenare i pozzi” e rendere invivibile l’ambiente politico cittadino. Lo facevano già da tempo e hanno continuato, più forte di prima, a farlo durante l’ultima campagna elettorale. In un post asserivano che l’attuale sindaco ha usufruito della prescrizione per un abuso edilizio. Evitavano, però, di pubblicare il certificato penale dei loro candidati.

Cosa, perfidamente, afferma questa volta Italia Giusta nel comunicato del 18 novembre?
Dichiarano che l’attuale sindaco non è in grado di fronteggiare l’emergenza virus e che abbia facilitato la nomina di un avvocato “amico” del vicesindaco Montebruno.
Approfittando della scarsa attenzione della gente, più interessata a conoscere il numero degli infetti da covid, artatamente indicano l’attuale sindaco come responsabile di tale nomina.

Come sono andate invece le cose? Scorrendo la delibera di giunta e la determina del dirigente, si possono riassumere così gli avvenimenti.
Il primo settembre, l’Avvocatura Comunale dichiara la sussistenza degli estremi di danno subito dall’Ente tale da potersi costituire come parte civile contro la Tersan Puglia. Nella nota, come difensore dell’Ente, si propone l’avv. La Pesa, in quanto ha già ottenuto ottimi risultati in altri procedimenti penali e di materia ambientale. La giunta magroniana il giorno 11, acquisita, fra le altre, la comunicazione dell’Avvocatura Comunale, delibera di approvare la relazione del Responsabile del Servizio Contenzioso.

Delle due una: o la giunta magroniana ha deliberato senza leggere la relazione o sono loro ad aver favorito la nomina di un “amico”. Non si scorgono altre possibili alternative.
Sembra siano convinti ancora di poter impunemente dire e fare perché “Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, …”. Presunzione di insindacabilità che ha caratterizzato la loro permanenza a palazzo di città, favorita da quella “schiavitù volontaria” che accomuna tutti i regimi totalitari.

Come sorprendersi quindi se la comunanza di studio legale del vicesindaco con l’avv. La Pesa sia stata notata solo dopo la nomina di Beppe Montebruno?

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Un commento

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