Modugno, abbiamo un problema

Alle 03:07:53 del 14 aprile del 1970, mentre la navicella del modulo di comando dell’Apollo 13 era in rotta verso la luna, uno dei quattro serbatoi dell’ossigeno, il serbatoio numero 2, esplose

e subito dopo John L. Swigert, il pilota, comunicò alla base: “Houston, we have a problem”. A questo punto, per gli astronauti e tutti quelli che lavoravano per quella che doveva essere, dopo Apollo 11 e Apollo 12, la terza missione ad atterrare sulla luna, iniziò una spasmodica corsa contro il tempo. Per tornare sulla terra gli astronauti furono costretti ad utilizzare il LEM, il modulo di atterraggio e ripartenza dalla luna, perché il modulo di comando, previsto per il rientro, aveva subito gravi danni al sistema di alimentazione e quindi sarebbe stato impossibile utilizzarlo per più delle dieci ore di autonomia delle batterie. Il problema principale era dato dalla struttura del LEM. Poteva accogliere due persone per i due giorni previsti per l’allunaggio – mentre divenne necessario ospitare tre persone per i quattro giorni di viaggio del ritorno a terra – inoltre era dotato di filtri dell’anidride carbonica non sufficienti per tre persone e che non potevano essere sostituiti o adattati con quelli del modulo di servizio. Era di vitale importanza trovare un modo perché gli astronauti costruissero un adattatore per i filtri con i materiali presenti sulla navicella. Tutti furono invitati a dare dei suggerimenti e questo permise di trovare le soluzioni per risolvere i problemi che mettevano in pericolo la vita dei tre astronauti.
“Houston, abbiamo un problema”, una sintetica frase per comunicare un pericolo e richiedere aiuto.

Meno sintetiche ma molto più esplicite le comunicazioni di pericolo e la richiesta di aiuto che il sindaco, in consiglio comunale, ha indirizzato alle opposizioni. Cos’altro può essere se non una richiesta di aiuto quella che Nicola Magrone, invitando l’opposizione a dare dei suggerimenti per la soluzione degli annosi problemi della città, ha rivolto ai banchi semideserti dell’opposizione?
Bene comunque ha fatto il sindaco a rivolgere, non solo alle opposizioni ma a tutti i modugnesi, l’invito a collaborare con l’amministrazione per migliorare la città, un esplicito invito al superamento delle vecchie contrapposizioni consiliari fra maggioranza e opposizione, spesso determinate unicamente dall’edonistico desiderio di apparire “più modugnesi degli altri”, che può accelerare il processo di rinnovamento politico già in atto ed aprire nuovi scenari per lo sviluppo economico del territorio.
L’andamento dei lavori nell’ultimo consiglio comunale dimostra, senza ombre di dubbio, che l’invito alla “collaborazione” è stato accolto fin troppo favorevolmente dall’opposizione, tanto che qualcuno, rispolverando un desueto termine, ha iniziato a chiamarla minoranza.

Tutto bene allora se non fosse per alcune perplessità che sorgono in chi agisce in coerenza con le proprie convinzioni. Il “bravo Magrone, hai vinto, siamo tutti con te”, che svolazza fra i seggi del consiglio comunale non è sentito proprio da tutti. Molti sono convinti che ben altro dovrebbero offrire, alla comunità modugnese, i consiglieri di opposizione e non certo un collaborazionismo prono e accondiscendente verso chi ha vinto le elezioni. Astenersi dalla votazione per il bilancio di previsione è stato un gesto di responsabilità verso la città e verso chi ha lavorato, per approntare tale provvedimento, secondo le indicazioni dell’amministrazione Magroniana. Astenersi, però, dall’evidenziare la fragilità strutturale del bilancio, dovuta all’impostazione data dall’amministrazione, non vuol dire fornire l’aiuto alla soluzione dei problemi della città. Non serve a niente e a nessuno e nemmeno a dimostrare di essere capaci di amministrare meglio la città e che i modugnesi hanno sbagliato sindaco.

Coerenza, per chi è all’opposizione, è dire “bravo Magrone, auguri ma io continuo a non pensarla come te” e sono convinto che non destinare fondi per lo sviluppo economico del territorio, del commercio, per il turismo, per la cultura e lo sport vuol dire ignorare le basi dell’economia politica che prescrive di destinare il massimo delle risorse disponibili proprio in attività produttive come quelle sopra elencate. Non suggerire all’amministrazione di risolvere il problema dell’evasione della tassa sui rifiuti (qualcosa come 2 milioni di euro l’anno) vuol dire non aiutare a risolvere i problemi di Modugno; quale messaggio si manda ai propri elettori tralasciando di suggerire, a chi ha chiesto dei suggerimenti, di avvalersi degli ispettori ambientali volontari per la verifica dello smaltimento dei rifiuti speciali da parte delle aziende del territorio, molte le spargono lungo le strade e nei campi.

Il non parlare dello stato pietoso delle strade e degli immobili comunali ed evitare di consigliare al sindaco di promuovere la creazione di un consorzio fra aziende locali a cui affidarne la manutenzione, che costa quasi due milioni di euro di canone annuale, può far pensare che non si abbia a cuore il destino delle piccole aziende artigiane del territorio. Durante il consiglio comunale c’è stata la possibilità di parlare dei servizi sociali; perché non suggerire all’amministrazione di considerare più efficaci, per le famiglie indigenti, gli aiuti economici piuttosto che affidarne i figli a strutture private esterne alle quali paghiamo centinaia di migliaia di euro?
Il sindaco Magrone ha chiesto aiuto per risolvere i problemi e pare che questo, per qualcuno, sia un problema.

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