Magneti Marelli, "violato il diritto sacrosanto alla conoscenza"

Passando di fronte ai cancelli dell’azienda ‘Magneti Marelli’, nella zona industriale tra Modugno e Bari, si ha l’impressione di essere tornati indietro nel tempo, quando gli operai manifestavano, sventolando giornali quali ‘Lotta Comunista’ e ‘Unità’, a favore dei loro diritti. Nel 2012 la scena si ripete. A manifestare sono gli  operai della fabbrica della famiglia Agnelli che chiedono il rispetto del diritto all’informazione e al libero pensiero. A scatenare l’indignazione dei lavoratori della Magneti Marelli il divieto, da parte dell’amministrazione, di consultare e affiggere giornali nelle bacheche della fabbrica. “Sono ormai quarant’anni che noi operai affiggiamo giornali nelle bacheche adibite a tale scopo – ha commentato il rappresentante sindacale della Fim e consigliere comunale di Modugno, Vito Libero – non si tratta solo di quotidiani politici ma anche giornali di cultura e approfondimento. Lo scopo è quello di offrire ai nostri colleghi la possibilità di compiere una pausa costruttiva al di fuori dell’orario di lavoro. Non vedo quindi ragione di negarci questa possibilità”. “Rispettiamo l’azienda e non vogliamo nuocere al processo di produzione – ha aggiunto l’Rsu uscente della Fiom, Giovanni Spilotros  – ma questo divieto di affissione di qualsiasi tipo di giornale, quando è proprio l’amministrazione che ci offre gratuitamente copia della testata ‘La Stampa’, è una grave violazione al diritto sacrosanto di conoscenza”. La protesta non è passata inosservata e anche i maggiori rappresentanti delle istituzioni quali il sindaco di Modugno Domenico Gatti e il sindaco di Bari Michele Emiliano sono scesi in campo dando il loro appoggio agli operai.

“Non ci può essere crescita senza cultura – ha affermato il sindaco Gatti – una fabbrica nella quale gli operai vogliono impiegare il loro tempo di relax per migliorarsi e leggere deve essere presa ad esempio e l’amministrazione dovrebbe apprezzare e coltivare la voglia di informazione dei propri dipendenti, non far sparire le bacheche e disseminare divieti di affissione. Come Comune di Modugno – ha aggiunto Gatti – faremo di tutto per contribuire all’apertura di un dialogo tra le parti in causa e far si che l’amministrazione si renda conto del suo errore e faccia un passo indietro, nel bene non solo degli operai ma della fabbrica stessa”.

Più ‘politica’ l’analisi della vicenda fatta dal sindaco di Bari Michele Emiliano. “Secondo me l’abolizione della bacheca dei giornali da parte dei dirigenti della ‘Magneti Marelli’ – ha spiegato –  è volta a sferrare un attacco più diretto contro la testata giornalistica l’Unità, come è già accaduto a Bologna. Il giornale rappresenta la storia e il nerbo della lotta proletaria e delle battaglie sindacali che hanno portato alla costituzione dei diritti dei lavoratori e dell’articolo 18. Negare il fondamento della cultura proletaria, negare il diritto al lavoro e all’informazione è un atto ingiusto che impedisce la crescita dell’Italia e degli operai italiani. Questi principi, come l’art.18,  non possono essere cancellati solo perché qualcuno del mio partito, e mi riferisco al mio amico Walter Veltroni, ha deciso che è il momento di essere originali. Sono certo – ha concluso Emiliano – che il Pd rimarrà sempre fedele a tutti coloro, come gli operai e i lavoratori, che cercano un riconoscimento del loro operato e non accettano di essere visti solo come prestatori di lavoro ma come persone la cui dignità e diritti devono essere rispettati”.

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