Si dimette il coordinatore di Sel: 'Muri alzati contro di me'

Circolo Sel Modugno - Dimissioni PaparellaGatti perde consensi? Dopo la spaccatura con l’Udc, anche Sel esce dalla maggioranza? Leggendo distrattamente i documenti diffusi da Vito Paparella, coordinatore dimissionario del partito, sembrerebbe proprio così.

Ma ad un’attenta lettura di quegli scritti, con un semplice sguardo alle date, si comprende come Sel sia stata sul punto di uscire dalla maggioranza, con tanto di documento già predisposto. Il partito, però, non avrebbe condiviso la posizione del suo coordinatore cittadino che ha quindi rassegnato le dimissioni. Il documento a firma di Vito Paparella (dimissionario) è datato 23 febbraio 2012, ma solo lunedì sera se n’è avuta notizia. In coda ad un lungo intervento in cui Paparella, interpretando la posizione del suo partito, commenta lo “strappo” con l’Udc, e critica le “scelte che prediligono un modello di governo schiacciato sulla mera gestione amministrativa, piuttosto che su percorsi politici condivisi tra le forze politiche di coalizione”, si legge: “Sinistra Ecologia Libertà, dichiara la propria uscita dalla maggioranza amministrativa e dalla coalizione di governo della Città di Modugno”. “La perdita di un interlocutore importante della coalizione – motiva Paparella – che sino a qualche giorno fa sosteneva questa maggioranza e che ha contribuito in modo determinante al successo elettorale di questa amministrazione (l’Udc, ndr), ci preoccupa e ci induce ad una profonda riflessione sul riposizionamento di Sel nei confronti della maggioranza di governo e della coalizione che la sostiene. Non siamo preoccupati per la riduzione numerica dei consiglieri di maggioranza dopo la frattura del sindaco con l’Udc (cosa che abbiamo peraltro appreso dagli organi di stampa), bensì dalla perdita di una forza politica e del suo contributo in termini di idee e proposte. L’assenza dell’Udc inevitabilmente impoverirà ulteriormente questa maggioranza, isolandola sempre più dai circuiti politici metropolitani e regionali, com’è già accaduto per l’Asi. La saggezza e la capacità politica di un sindaco avrebbe suggerito atteggiamenti più cauti, propensi più ad allargare il consenso, rafforzare e tessere relazioni politiche e sociali, piuttosto che rompere e mostrare i muscoli. Crediamo che simili atteggiamenti che si sono ripetuti con sistematicità siano il frutto di una linea politica intransigente intrapresa dal sindaco Gatti e dal Pd, che ha sostituito al dialogo, alla concertazione e alla partecipazione la forza dei numeri”.

 

Paparella commenta quindi la nomina di Paolo Marra assessore al Bilancio. “Sul fronte politico-amministrativo – spiega l’ex coordinatore di Sel – il sindaco ha tenuto scoperto per tutto questo tempo un settore strategico come quello delle Finanze per arrivare oggi a distanza di nove mesi dal suo insediamento a delegare un tecnico, peraltro senza alcun confronto e condivisione tra le forze politiche. Perché? Sia ben chiaro qui non è in discussione la persona individuata nell’avvocato Marra – professionista capace e competente cui va tutta la nostra stima – ma le modalità con le quali si affrontano le difficoltà che da troppo tempo bloccano l’amministrazione nei settori ordinari come in quelli strategici”. Secondo Paparella quel che manca è “un tavolo squisitamente politico, ancora oggi, a nove mesi dall’insediamento di questa amministrazione, ripetutamente richiesto da Sinistra Ecologia Libertà (e non solo), per l’individuazione delle priorità di intervento e per favorire la costruzione delle risposte ai bisogni della cittadinanza, osteggiato dal sindaco e dal segretario del Partito Democratico”, cosa che a parere dell’ex segretario di Sel “rende evidente una fragilità politica che blocca qualsiasi prospettiva di rilancio dell’azione di governo. Siamo convinti, pertanto, che una politica debole e disarticolata non può che esprimere un governo limitato nella sua capacità di incidere concretamente nella soluzione dei problemi. Dopo nove mesi di governo non è stato nominato un nuovo direttore dell’Ufficio di Piano, registrando invece la distruzione di un sistema del welfare, e la perdita di credibilità e centralità sul piano politico-istituzionale del Comune di Modugno che ha giuridicamente l’obbligo e politicamente la responsabilità amministrativa ad esercitare un ruolo guida, ma che invece arranca e improvvisa. Per questo pensiamo che le dimissioni di Vacca – come quelle di Bellomo e Bozzi – siano il segno di una difficoltà complessiva ad organizzare l’azione di Governo non solo e non tanto a causa di limiti strutturali oggettivi a cui il sindaco non ha saputo dare risposte, ma anche e soprattutto per l’assenza di una proposta politica complessiva”.

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