Assistenza domiciliare educativa sospesa fino alla gara d'appalto

altAltra bufera nella sfera dei servizi sociali. Da lunedi 10 ottobre è stato infatti sospeso il servizio di assistenza domiciliare educativa (Ade) ai minori del Comune di Modugno. La nota, inviata dalle assistenti sociali di Modugno, è eloquente. Per queste ultime, infatti, la sospensione del servizio è fondamentale fino all’espletamento di una nuova gara d’appalto da farsi in tempi brevi secondo il D.Lgs. 163/06. Le assistenti sociali non hanno ravvisato pericoli pregiudizievoli per i 9 minori modugnesi che usufruivano del servizio per 52 ore settimanali in quanto sono posti sotto la potestà genitoriale e non incorrono in pericoli di vita. Per gli altri due comuni dell’ambito sociale Bari 10, Bitetto e Bitritto, non è stata data analoga direttiva. Per Bitetto i casi sono tutti gravi e meritevoli di una proroga cosi come per Bitritto. E proprio ieri, durante una riunione del coordinamento istituzionale dell’ambito sociale Bari 10 in cui erano presenti gli assessori ai servizi sociali dei tre comuni interessati e il sindaco di Modugno, Gatti, si è riversata l’ira degli assistenti della Cooperativa Solidarietà e degli assistiti dagli stessi. L’occasione doveva servire per deliberare 95mila euro a favore di un altro servizio, il Sad (Servizio assistenza domiciliare). E’ stata disposta una proroga fino al 31 ottobre prossimo, sinché il dirigente Gesmundo non effettui una procedura definitiva d’appalto. Da verificare ci sarebbe anche l’assistenza specialistica a favore dei diversamente abili nelle scuole che non è stata ancora bandita e sarebbe dovuta partire a settembre. Momenti di tensione si sono registrati tra le istituzioni e i cittadini che attendevano risposte.”Mio figlio ha bisogno dell’assistenza domiciliare perché soffre di autismo e 15 giorni lontano dall’educatrice sono molti rispetto ad un bambino normale”. Queste le parole di una mamma. D’altra parte l’assessore Gargano di Bitetto dichiarava che “la volontà politica dei tre comuni è di continuare a garantire i servizi”. Si è parlato anche di un riordino dei criteri per l’accesso dei bisognosi ai servizi: situazione economica e grave stato di salute. La situazione è complessa: da un lato le istituzioni che non possono più effettuare proroghe per legge e dall’altro i bisogni della gente. Nel mezzo gli operatori, senza lavoro fino a data da destinarsi. Tre mondi tutti diversi. Tutti con le loro ragioni.

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