Via Abruzzi: senza parcheggio il doppio senso è utopia

Via Abruzzi, doppio senso alternato “forzato”. In Via Abruzzi siamo già nel futuro. Potrebbe sembrare una di quelle strade che si vedono nel cartone animato “I Jefferson” o in molti dei film futuristici che tanto ci appassionano al cinema.

Solo un’automobile volante, infatti, potrebbe passare in questa strada ove niente e nessuno impedisce agli abitanti di parcheggiare su entrambi i lati. Ma non essendo in possesso di mezzi “futuristici” gli abitanti del quartiere Cecilia la trovano totalmente impraticabile. La via in questione copre due isolati. Su di essa si affacciano tre palazzi, due dei quali permettono l’uscita delle auto proprio sulla via.

Fin qui tutto regolare, ma il problema comincia quando lo spazio a disposizione per le manovre di uscita dai cancelli si rimpicciolisce e il normale attraversamento della strada viene reso praticamente impossibile da una serie di macchine parcheggiate. “Spesso sono costretta a fare numerose manovre per poter uscire dal cancello – testimonia Angela Cacciapaglia, residente in via Abruzzi – la mia macchina non ha il servosterzo quindi lascio immaginare la fatica a cui sono sottoposta”.

Ma il problema non è solo di chi ha bisogno di uscire dai parcheggi, ma anche di chi deve semplicemente transitare. La sottoscritta si è trovata, spesso e volentieri, nella situazione di dover indietreggiare, sperando che una macchina non sopraggiungesse da dietro, per poter far passare quella che veniva nella direzione opposta. Scene da “Mezzogiorno di fuoco” si ripetono ogni qual volta due macchine si ritrovano una difronte l’altra con gli autisti che rimangono perplessi su chi dei due debba fare marcia indietro.

Ovviamente la colpa di tutto questo ricade, in gran parte, sui residenti che, volendo la macchina parcheggiata sotto casa, non si fanno il problema del passaggio. Ma visto che, come affermava John Fitzgerald Kennedy “In assenza di pianificazione, la legge della giungla prevarrebbe ”, sarebbe il caso che l’amministrazione comunale provvedesse a mettere ordine al caos posizionando un semplicissimo cartello di divieto.

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