L'Associazione culturale “Giorgio La Pira": tra educazione, formazione e sociale

Lezioni di legalità e socio-politica rivolte ai giovani. Il logo è un albero di ulivo tra i palazzi: la speranza in ciò che può crescere anche in condizioni ostili. Un nome importante quello della neonata associazione culturale “Giorgio La Pira”. Racchiude la speranza nel cambiamento e la promessa di battersi per difendere “qualcosa di nuovo che nasce”.
Come il grande sindaco di Firenze vissuto negli anni del fascismo, l’associazione ha sposato la dottrina cattolico-domenicana fondendo in sé la volontà di aiutare chi ne ha bisogno e l’impegno di inserirsi attivamente nel panorama politico- istituzionale. Ma di cosa si occupa praticamente? “Sono tre i punti su cui intendiamo lavorare – ha affermato Matteo Lupelli, presidente dell’associazione, durante la presentazione al pubblico avvenuta lo scorso 16 dicembre presso la parrocchia San Pietro – Educazione alla legalità, formazione socio-politica e conoscenza del territorio sono i nostri capisaldi”.
Questi punti si tradurranno in pratici programmi formativi, rivolti ai giovani e ai meno giovani, allo scopo di rendere autonomi i cittadini e avvicinarli il più possibile al mondo della politica. “Chiunque avrà un problema potrà rivolgersi a noi che metteremo gratuitamente le nostre competenze al servizio di tutti – ha specificato Angelo Nitti, uno dei cofondatori – troppo spesso la periferia è stata il luogo della rottura degli equilibri sociali, il nostro scopo è quello di ricucire questa frattura e fare da ponte con le istituzioni”.
“E’ importante che gli abitanti di Cecilia conoscano i loro diritti e li sappiano far valere – ha commentato Gennaro Pierro, componente dell’associazione – per troppo tempo il nostro territorio è rimasto una periferia di periferia, è ora che ne esca, e l’unico modo è quello di sfruttare le conoscenze di coloro che hanno più anni alle spalle e metterle al servizio dei giovani”. Anche il logo scelto, un albero di ulivo cresciuto tra i palazzi, vuole recuperare il senso della speranza in ciò che può crescere anche in condizioni ostili.

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