Modugno, ordini e regolamenti

un interessante commento

all’articolo “Modugno, la risposta di Magrone alla protesta dei commercianti”.

Purtroppo anche gli operatori economici ed i residenti di corso Cavour si accorgono dello spirito freddo, insensibile ed arrogante di chi ha messo una camicia di forza anche agli operatori economici – tutti e non soltanto uno che può disinteressarsene senza danno – del comparto dell’edilizia.
Così come ai primi aveva “promesso” che corso Cavour sarebbe stato come e meglio di prima, agli altri aveva “promesso” che, sanata la procedura in Regione – cosa che è stata fatta dal precedente Commissario Prefettizio – avrebbe approvato la Variante famosa al Piano Regolatore.
Infatti così afferma il nostro nel suo programma di sindaco (http://magronesindaco.it/il-programma/):
“E dunque, il 15 ottobre 2014, il Commissario prefettizio – che ha i poteri di sindaco, giunta e consiglio – firma una delibera che in molti aspetti ricalca la proposta di delibera che Magrone avrebbe voluto che fosse stata discussa in consiglio comunale il 25 agosto. Soprattutto, la delibera del Commissario stabilisce precisamente quanto aveva proposto Magrone:
1) sono illegittime le varianti introdotte nelle Norme Urbanistiche a Modugno nel 1999 e quindi la loro efficacia è sospesa;
2) occorre redigere un Testo coordinato di norme contenute nel Prg del 1995, che restano le sole norme legittime;
3) occorre avviare la procedura che investe finalmente la Regione Puglia delle varianti alle Norme urbanistiche utilizzate illegittimamente.
Il commissario, inoltre, stabilisce anche quanto il sindaco non avrebbe potuto decidere (solo il consiglio avrebbe potuto farlo): cioè, cancellare la deliberazione consiliare del 20 giugno 2014 (adottata dal consiglio comunale contro il parere dell’amministrazione Magrone), che prevedeva una inutile e dispendiosa Commissione di ‘tecnici’ inventata per dilatare i tempi di risoluzione delle illegittimità. Tutte decisioni con le quali il Commissario dà pienamente ragione all’amministrazione Magrone sulla questione urbanistica, disponendo esatta­mente quanto Magrone aveva invano chiesto al consiglio di approvare.”
Perché allora non approva la Variante “che in molti aspetti ricalca la proposta di delibera che Magrone avrebbe voluto che fosse stata discussa in consiglio comunale il 25 agosto”?
Da Giugno 2016 tutto tace, i termini di approvazione della sopradetta Variante, legittimata finalmente dalla Regione, pari a 60gg di cui alla L.R. 56/80 sono ampiamente scaduti, e tutti possono stare dove vuole che stiano: ad aspettare indefinitamente ed a scontare la pena di una colpa di un reato che non hanno mai commesso.
Ma dove sono i suoi consiglieri che appaiono come tanti don Abbondio soddisfatti dal ricoprire una “carica” prestigiosa e dunque timorosi di non contraddire il Principe, compresi quelli di una sgualcita destra sociale assuefatti a quella reale e dispotica.
Spero tanto che il vitalizio parlamentare di cui dispone, e che non rinuncia a riscuotere come qualcun altro ha fatto, possa essere cancellato con il prossimo Parlamento, visto che l’art. 69 della Costituzione Italiana (“I membri del Parlamento ricevono un’indennità stabilita dalla legge” ovviamente durante il loro mandato) non ne giustifica l’esistenza al termine del mandato. E per fortuna che la Costituzione, di cui tanto il nostro ex ferroviere si vanta, non l’abbia scritta lui.
Qualcuno disse: il popolo non ha il pane? Che mangi brioches. Il nostro, immerso nel suo lieve e affettato torpore, se la passa lezioso e altero nelle stanze comunali con tutta la sua ciurma. Ma stavolta l’ammutinamento non ci sarà perché mancano le palle ai cannoni di assalto.
Noi intanto, passeggeri di questa imbarcazione senza viveri, da sempre senza rotta se non quella ad uso e consumo del comandante Schettino di turno, rimaniamo inermi nella stiva umida e buia. Che pena …
Comunque, in relazione ai commercianti e residenti di corso Cavour, rammento che il Codice della Strada, art. 7, dispone che:
“I comuni, con deliberazione della giunta, provvedono a delimitare le aree pedonali e le zone a traffico limitato tenendo conto degli effetti del traffico sulla sicurezza della circolazione, sulla salute, sull’ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e culturale e sul territorio. In caso
di urgenza il provvedimento potrà essere adottato con ordinanza del sindaco, ancorché di modifica o integrazione della deliberazione della giunta. Analogamente i comuni provvedono a delimitare altre zone di rilevanza urbanistica nelle quali sussistono esigenze particolari di traffico, di cui al secondo periodo del comma 8. I comuni possono subordinare l’ingresso o la circolazione dei veicoli a motore, all’interno delle zone a traffico limitato, anche al pagamento di una somma. Con direttiva emanata dall’Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale entro un anno dall’entrata in vigore del presente codice, sono individuate le tipologie dei comuni che possono avvalersi di tale facoltà, nonché le modalità di riscossione del pagamento e le categorie dei veicoli esentati. Tali zone sono indicate mediante appositi segnali. Nell’ambito di tali zona i comuni hanno facoltà di riservare, con ordinanza del sindaco, superfici o spazi di sosta per veicoli privati dei soli residenti nella zona, a titolo gratuito od oneroso.”
C’è una delibera di giunta? E se c’è, è basata esclusivamente sugli effetti del traffico sulla sicurezza della circolazione, sulla salute, sull’ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e culturale e sul territorio. Se così non è, ossia è basata solo su impegni presi per l’ottenimento di finanziamenti pubblici, allora è illegittima. Ed è conforme alle tavole di Viabilità del PRG o al Piano del Traffico o allo Studio Particolareggiato del Centro Storico? Sono state effettuate le dovute e famigerate varianti? No? Allora è illegittima.
Inoltre ai sensi dell’art 11 del DPR 503/96: “La circolazione e la sosta dei veicoli al servizio di persone disabili sono consentite nelle «zone a traffico limitato» e «nelle aree pedonali urbane», così come definite dall’art. 3 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, qualora è autorizzato l’accesso anche ad una sola categoria di veicoli per l’espletamento di servizi di trasporto di pubblica utilità”. Si badi che la circolazione deve essere intesa nella sua accezione di possibilità di movimentazione dell’autoveicolo in sicurezza, quindi evitando l’inversione di marcia che risulta impossibile in una strada così stretta quale è corso Cavour. Ma è così davvero, non vi è stato tolto nessun diritto tutelato ed acquisito? E se non lo è invito gli aventi diritto (art. 24 della Costituzione: “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi”) a chiedere congruo rimborso NON solo al COMUNE, ma ai singoli componenti della Giunta, sindaco incluso, ai sensi dell’art. 28 della Costituzione (“I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici”). E se si tratta si restituire il finanziamento alla Regione, lo facciano a loro spese, visto che sembrerebbe non se fossero accorti.
Allora sarebbe finalmente una Modugno giusta secondo la Costituzione, ma quella vera, quella Italiana.

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