DOMANDA – I primi interventi da assessore
RISPOSTA – Partiamo dalla faccenda delle discariche abusive. Trentamila metri quadri in cui c’era di tutto: dall’amianto ai prodotti chimici. Su suggerimento di Armenise di “Azione e Tradizione” abbiamo effettuato un sopralluogo: dopo aver redatto un dettagliato rapporto, abbiamo richiesto la bonifica dell’area e inviato comunicazione alla Procura della Repubblica. Il primo risultato importante è rappresentato dall’istituzione della Consulta per l’ambiente, strumento fondamentale di partecipazione sulle tematiche ambientali. E’ un’interfaccia fra l’Amministrazione e la società civile, che sopravviverà anche nelle prossime Amministrazioni. Sarà uno strumento importante nelle mani dell’Amministrazione e della società civile. Essa potrà proporre deliberazioni in Consiglio comunale, l’organismo offrirà enormi strumenti di sviluppo.
D. – Continua l’impegno in tema di rifiuti.
R. – Da una adeguata strategia dipenderà buona parte dello sviluppo di Modugno. Fino ad ora il 15% di raccolta differenziata è una vergogna da cancellare. L’Amministrazione ha aderito con delibera di Consiglio comunale alla strategia “Rifiuti zero 2020” che, da un lato prevede la riduzione dei rifiuti, dall’altro la raccolta differenziata spinta porta a porta su tutto il territorio. E’ una strategia fatta di step. Piccoli passi li ho già ottenuti. Abbiamo utilizzato fondi provinciali per avviare a Modugno misure di riduzione della produzione dei rifiuti: erogatori di acqua pubblica nelle scuole (stop alle bottiglie di plastica), eco-shoppers a tutte le famiglie (contenitori di materiale biodegradabile per evitare il consumo di buste per la spesa), campagne informative, potenziamento della comunicazione informatica negli uffici comunali per ridurre drasticamente l’utilizzo di carta e toner. Sono misure che vanno nel senso verso la riduzione dei rifiuti.
D. – Nei giorni scorsi la Giunta comunale ha dato il via libera all’istituzione dell’Osservatorio Rifiuti Zero.
R. – Un tappa fondamentale verso l’obiettivo “Rifiuti Zero” recentemente assunto dall’Amministrazione comunale. L’Osservatorio monitorerà costantemente in continuo il percorso verso Rifiuti Zero, indicando criticità e soluzioni per renderlo verificabile, partecipato e costantemente in grado di aggiornarsi.
D. – Chi ne farà parte?
R. – A titolo gratuito, il sindaco o un suo delegato (con funzioni di presidente), un componente designato dall’azienda di raccolta rifiuti operativa sul territorio comunale, due consiglieri comunali della Commissione consiliare permanente sull’Ambiente (uno di maggioranza e uno di opposizione), un componente della Consulta per l’ambiente, un rappresentante delle associazioni di categoria del settore dell’agricoltura, uno delle associazioni di categoria del settore del commercio, uno delle associazioni di categoria del settore dell’artigianato, uno delle aziende della Gdo (grande distribuzione organizzata) presenti sul territorio comunale, due rappresentanti del mondo della scuola (uno per le scuole primarie ed uno per le scuole secondarie). L’ingresso di ulteriori membri potrà essere consentito su proposta dello stesso Osservatorio.
D. – Prossimo passo sarà l’apertura del centro comunale di raccolta, riparazione e riuso.
R. – E’ imminente è la creazione di un centro inizialmente nato come Ccr (centro comunale di raccolta) dove i cittadini avrebbero potuto conferire ciò che non si smaltiva nel cassonetto. Ho proposto una modifica al progetto: da Ccr a centro comunale di raccolta, riparazione e riuso. Nel senso che, accanto all’area destinata alla raccolta di questo tipo di materiali, sarà affiancata un’altra area in cui saranno presenti 2 laboratori artigianali. Questi oggetti verranno rimessi in circolazione e verranno dati a chi ne ha bisogno. Si darà nuova vita a ciò che è a fine vita. Questa modifica non solo è stata approvata, ma sarà estesa ad altre Ato, ad esempio quello di Foggia.
D. – Siete già al lavoro per la nuova raccolta rifiuti?
R. – Ad agosto scadrà il contratto con la Scarl, un’esperienza disastrosa. Adesso è il momento di scrivere le nuove regole ferree che dovranno prevedere una raccolta porta a porta estesa su tutto il territorio. Questo ci garantirà di raggiungere percentuali di differenziata degni di nota nel giro di pochi mesi. E’ già successo che in 6-8 mesi si siano raggiunte percentuali del 60%. Ho proposto un impianto di compostaggio a servizio intercomunale perché la raccolta e il conferimento dell’umido dovrebbero essere messi in impianti di compostaggio. Noi, però, non abbiamo impianti di compostaggio pubblici, quello della Tersan, infatti, è privato. Metteremmo insieme 4-5 comuni limitrofi: così l’impianto sarebbe di grande vantaggio con considerevoli risparmi per ogni comune per il conferimento dell’umido.
D. Qual è il futuro delle centraline per il monitoraggio dell’aria?
R. – La Regione Puglia vuole razionalizzare la rete delle centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria su tutto il territorio regionale. Praticamente saranno tutte dimezzate. Per Modugno volevano lasciare solo una centralina, la En 02 vicino alla centrale Sorgenia. In sede di conferenza di servizi ho presentato osservazioni scientifiche accolte da Regione e Arpa: ci hanno concesso 3 centraline e il monitoraggio di metalli pesanti. Non era mai stata fatta una ricognizione di metalli pesanti. Le tre centraline della rete regionale saranno in Viale Magna Grecia, al Quartiere Cecilia e la En02. Poi i risultati della rete Sorgenia, centraline create per monitorare la centrale, verranno pubblicati in maniera leggibile da tutti sul portale ambientale del Comune di Modugno.
D. – L’annoso problema cementeria.
R. – Non capisco perché la cosa si sia trasformata in un attacco sul piano personale. La storia è iniziata all’inizio degli anni ‘90, sono circa 13 anni di carte. Intanto il rapporto tra Italcementi e Comune di Modugno è sempre stato conflittuale. Ci sono stati ben tre ricorsi al Tar da parte di Italcementi contro il Comune che, nel corso di questi anni, ha mosso una serie di obiezioni di natura legale. L’ultimo di questi ricorsi: una contestazione che il Comune ha fatto sul Piano di caratterizzazione dell’area. Ricorso discusso al Tar il 5 aprile scorso e aspettiamo la sentenza. Il Comune ha sempre contestato e vigilato su aspetti poco chiari di questa vicenda. Per quanto concerne l’amianto nell’area sono stati effettuati più sopralluoghi: hanno sempre certificato notevoli quantità di amianto. L’ultimo è del luglio 2005 con un rapporto di Arpa Puglia che certificava la presenza di amianto. Successivamente Italcementi ha avviato procedure volte alla rimozione dell’amianto negli stabili che poi ha demolito. Procedura seguita da Asl e Spesal che, nel 2007, con 4 certificati di “restituibilità degli ambienti” dichiaravano che negli stabili – tuttora in corso di demolizione -, non vi era più amianto. Dal 2007 in poi non risultano più sopralluoghi né dell’Arpa, né dei Noe, né dell’Asl. Per questo alcuni giorni dopo la nomina di assessore
ho inviato formale richiesta ad Arpa e Noe per un sopralluogo. L’obiettivo: sapere se ad oggi c’è amianto o meno.
D. – Ha ricevuto riscontri?
R. – Arpa e Noe hanno comunicato di aver fatto un sopralluogo circa tre settimane fa. Hanno messo a disposizione i risultati alla magistratura. È in corso un procedimento penale. Il Comune di Modugno ha sollecitato la trasmissione dei risultati del sopralluogo nel caso in cui si debba prendere provvedimenti urgenti a tutela della sicurezza per i residenti. Non ci hanno ancora risposto e proprio nei giorni scorsi ho interessato gli uffici legali per un ulteriore sollecito dichiarandoci parte lesa in questo procedimento penale per avere accesso agli atti. Quando il magistrato è stato coinvolto come con Eco Energia ha emesso avvisi di garanzia poi trasformati in rinvii a giudizio. Il fatto che un magistrato si stia interessando alla vicenda è garanzia di legalità e di tutela della salute pubblica. Appena l’Arpa e il Noe ci comunicheranno i risultati saranno immediatamente resi pubblici.
D. – Ha lavorato anche su un’altra strada. Quale?
R. – La domanda alla quale è necessario rispondere è capire se a Modugno ci sono stati casi di mesotelioma pleurico e se qualcuno di questi casi possa essere causato dall’esposizione ambientale. Ho avviato una raccolta di dati epidemiologici dal registro regionale per i mesoteliomi e sto analizzando i dati. E’ necessario non abbassare la guardia su cosa succede sul monitoraggio degli inquinanti e a livello ambientale. Mi auguro di poter seguire i vari filoni di lavoro, di riuscire ad avere risultati a medio e lungo termine e che possa rimanere la collaborazione tra società civile ed amministrazione.