Om, corteo di protesta per le vie di Modugno

“Vendola, mantieni le promesse”, “Om, marchio storico italiano è ucciso dai tedeschi” , “Trecento posti di lavoro prima salvati, poi condannati”: questi gli slogan gridati e scritti sugli striscioni, che giovedì hanno accompagnato la manifestazione degli operai dell’ormai ex Om. Il corteo di protesta ha attraversato le vie centrali di Modugno partendo alle 17,50 dalle piscine per dirigersi  verso la villa comunale. 
La protesta, voluta dagli stessi lavoratori è stata organizzata con la collaborazione del locale circolo del Partito Democratico, ma ha visto, nel suo dispiegarsi, la partecipazione solidale di tutti i partiti e della società civile modugnese. Una grande opera di sensibilizzazione che per una volta ha visto stringere un armistizio fra le forze politiche per dare massimo sostegno e solidarietà ai lavoratori. Al lungo corteo hanno ufficialmente partecipato i comuni di Modugno e Bari rappresentati dai rispettivi gonfaloni. Il sindaco di Modugno Gatti, il vicesindaco di Bari Pisicchio, il sindaco di Grumo D’Atri e l’assessore ai servizi sociali del comune di Bitritto Deletteris hanno dunque accompagnato i lavoratori loro concittadini. Imbarazzante l’assenza dei sindacati della quale i lavoratori non sapevano altro motivo che l’intempestivo avviso della manifestazione.

In villa è seguito un breve intervento di un lavoratore dell’Om, Nicola Losacco, il quale ha ricostruito le ultime vicende legate al futuro dello stabilimento e dei lavoratori.  Ha dunque preso la parola il sindaco di Modugno Mimmo Gatti il quale ha ricordato la ragione di quella manifestazione, ovvero di non far cadere nel dimenticatoio la questione dei lavoratori Om ricordando il diritto al lavoro come diritto fondamentale. Il sindaco pur senza sbilanciarsi ha cercato di dare una parola di speranza ai lavoratori riuniti, sottolineando dapprima come l’anno scorso la situazione sembrasse più grave, e, affermando poi, l’ultima e unica possibilità di uscita da questa vertenza individuata nell’acquisto dello stabilimento da parte di un azienda che produrrebbe taxi ad alimentazione ibrida. Il primo cittadino ha inoltre criticato la tedesca Kion per il suo atteggiamento intransigente verso il problema dei lavoratori considerato alla stregua di “una semplice pratica burocratica da sbrigare” e invitando ciascun ente a “fare la sua parte” per una soluzione rapida e ottimale.  Intervento in chiusura del consigliere regionale Giuseppe Longo il quale ha anch’egli comunicato la sua massima solidarietà alle famiglie di ogni operaio che rischia il suo lavoro; il consigliere ha inoltre riaffermato il preciso dovere della Regione di impegnarsi a “ricercare soluzioni e partners commerciali per il rilevamento dello stabilimento industriale”.  I lavoratori attendono fra speranze e delusioni il tre aprile, data in cui conosceranno il proprio destino.
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