Interrogazione dei Moderati e Popolari sul malfunzionamento del Piano Sociale di Zona

La risposta è arrivata, almeno quella scritta, ma la polemica politica non si placa. Sul “funzionamento dell’ufficio del Piano Sociale di Zona” il gruppo dei Moderati e Popolari (Giuseppe Vasile, Antonello Maurelli, Michele Mastromarco, Vito Libero, Sergio Cavallo), ha protocollato lo scorso 27 settembre un’interrogazione consiliare, con l’obiettivo di “dare una scossa – scrivono – ad un’amministrazione che dal suo insediamento, ben 4 mesi fa, ha bloccato e interrotto l’attività dei servizi socio-assistenziali dell’Ambito Sociale Bari 10. Questo – commentano – non ha fatto che ingenerare malcontento nell’utenza, sfociata in atti di violenza e di protesta, così come accaduto lo scorso 22 settembre, dove un gruppo di utenti ha voluto far sentire la sua voce di vibrante protesta, durante i lavori del Consiglio comunale, contro l’interruzione del Servizio di Assistenza Domiciliare, chiedendone nel contempo l’immediato ripristino. A primo acchito – continuano i 5 consiglieri d’opposizione – l’interrogazione potrebbe apparire come l’inutile apologia di un dirigente, se non fosse che sullo sfondo di questa bieca vicenda vi sono gli oltre 70mila abitanti dei comuni di Modugno, Bitetto e Bitritto. Noi Moderati e Popolari di Modugno – concludono – denunciamo questo stato di cose, con l’unico intento di interrompere la guerra dei Roses intrapresa dal Partito Democratico, che si snoda tra vendette, vecchi rancori e nuove velleità rendendo ancor più grave il disagio sociale che, a causa della odierna crisi economica, colpisce in particolare le famiglie più bisognose”. L’interrogazione consiliare si snoda tutta sulla questione della nomina e successiva revoca dell’incarico di Ernesto Chiarantoni come responsabile dell’Ufficio di Piano. Nell’atto si ricostruisce la vicenda contrattuale dalla firma, il 17 dicembre 2009, fino al licenziamento nel giugno 2011, subito dopo l’insediamento di Gatti a sindaco di Modugno. I Moderati e Popolari rilevano che il primo cittadino “con atto monocratico e senza alcun coinvolgimento del Coordinamento Istituzionale (composto dai tre comuni che fanno parte del Piano, Modugno, Bitetto e Bitritto, ndr), non tenendo in alcun modo conto di quanto previsto dagli strumenti regolamentari e dal contratto di lavoro in essere (che aveva scadenza 31 dicembre 2012, ndr), ha voluto intendere il dottor Chiarantoni decaduto dall’incarico senza, peraltro, provvedere alla nomina di un nuovo responsabile dell’Ufficio di Piano. A fronte – continua l’interrogazione – dell’attività unilaterale e pertanto illegittima del Comune di Modugno, i Comuni di Bitetto e Bitritto hanno formalizzato le proprie rimostranze, chiedendo al sindaco di Modugno che venissero rispettate le regole stabilite e che il responsabile dell’Ufficio di Piano venisse immediatamente reintegrato nelle proprie funzioni”. Nell’ultima seduta del Consiglio comunale, lo scorso 14 ottobre, i consiglieri firmatari dell’interrogazione hanno ricevuto la risposta scritta ai loro quesiti, a firma del dirigente del VI settore, Fulvio Pasquale Gesmundo. La risposta orale, come da loro stessi sollecitata, arriverà surante il prossimo consiglio, che sarà interamente dedicato alle interrogazioni.

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