Le Lame presenti in terra di Bari

altIl territorio pugliese è formato da rocce calcaree, più antiche e calcarenitiche. Sin dalla loro emersione, queste rocce sono andate incontro ad un intenso fenomeno di erosione da parte degli agenti atmosferici e  sono solcate da depositi alluvionali situati sul fondo di solchi erosivi di antichi torrenti, le lame, che dalle Murge convogliavano le acque piovane verso il mare.


Esse sono presenti nella zona compresa tra Bisceglie, a nord, e Monopoli, a sud di Bari e sono visibili sono nel territorio extraurbano mentre in città non ce n’è più traccia a causa dello sviluppo edilizio. Dalla Murgia, a raggiera fino al mare, convergendo verso la città, si snodano le nove lame della conca di Bari: Lama Balice che proviene dall’agro di Bitonto.  Lama Lamasinata, una delle più interessanti perché molto ramificata. Essa attraversa i territori di Palo del Colle, Bitetto, Modugno e il quartiere San Paolo di Bari.

Lama Villa Lamberti, di piccole dimensioni, proviene dalla piantata di Ceglie, tocca villa Lamberti  e Torre Alberotanza, prosegue in direzione nord verso santa Fara. Lama Picone: insieme a Lamasinata è una delle più estese. Proviene da Adelfia e passa per Loseto, Valenzano e Ceglie e da un altro ramo che proviene da Sannicandro di Bari. Affianca l’ipogeo di Santa Candida, entra in città nel quartiere di Poggiofranco, costeggia lateralmente il Policlinico dando il nome al quartiere. Lama Fitta che lambisce Ceglie e Carbonara Lama Valenzano Lama S. Marco nel quartiere Japigia di Bari Lama san Giorgio e lama Giotta a Noicattaro.

Questo vasto territorio è interessantissimo da svariati punti di vista: innanzitutto per la biodiversità, che rappresenta non solo una grande risorsa ma un fattore rilevante per garantire gli equilibri climatici. Dal punto di vista storico-antropologico, le lame sin dalla preistoria hanno rappresentato le vie naturali delle acque e quindi un forte richiamo per gli insediamenti umani e molte sono le testimonianze di insediamenti religiosi e rurali lungo le lame in terra di Bari. Pensiamo inoltre alla possibilità di itinerari di turismo sostenibile soprattutto per le scolaresche perché le nuove generazioni non perdano del tutto la traccia e il contatto con la storia del proprio territorio.

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