Box 82: "Creatura aggregativa"

Mimmo Tarulli e Antonio Senerchia fondatori del gruppo. “Onora la città e difendine i colori” è questo il motto dell’ emblematica passione incontrastata verso i colori bianco-rossi di un gruppo di amici, che sfocia nel 2002 e si consolida nel 2004 nella nascita del “Box 82”.

Quello che accomuna la “creatura aggregativa” il cui nome deriva dal luogo fisico, sede degli incontri ubicato in un locale al civico 82 in quel di Modugno e che la rende in molti aspetti speciale sottolinea Mimmo Tarulli detto e conosciuto anche con l’appellativo “Poeta”, fondatore del gruppo assieme ad Antonio Senerchia, “è non solo l’amore smisurato verso la nostra squadra, ma la gioia nel condividere assieme esperienze sia in casa, che in trasferta, caratterizzate queste da un grande senso di appartenenza, aggregazione e amicizia con un sottofondo a volte anche di sacrificio, perché in taluni casi sobbarcarsi lunghe trasferte non è affatto semplice (ultima in ordine cronologico a Udine), specie per un gruppo come il nostro assolutamente autofinanziato dalla vendita del proprio materiale (magliette, sciarpe, felpe, ecc…).

Sono diverse e tante ormai le trasferte fatte dal “box” che consta oggi circa cinquanta aderenti, alcune di queste davvero esilaranti grazie a momenti goliardici dovuti oltre al piacere insito nello stare insieme, anche a momenti pittoreschi e folcloristici che toccano il culmine nei vari “travestimenti” (vescovo, personal trainer, sacerdote, talebano, ecc..) messi in atto con grande inventiva dal simpatico Gianfranco Bisanti detto “Frank la talpa”. Presenti con assiduità nella Curva Nord costituendone una sua costola, ci caratterizziamo non solo per la nostra apoliticità, ma anche per quel senso prettamente umano nello star vicino, con azioni a scopo benefico presso strutture sociosanitarie e assistenziali dando un apporto morale e concreto verso coloro la cui vita ha messo in riserbo un destino non del tutto roseo.

Per quanto concerne la chiacchierata questione della Tessera del tifoso è limpido il nostro dissenso in quanto rappresenta un venir meno a quel principio di libertà del cittadino che caratterizza uno stato civile, nel recarsi in un luogo pubblico a proprio piacimento. Bisogna dunque abbattere quel luogo comune e quel cliché che dipinge il mondo ultrà con colori cupi e opachi”.

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