INCENERITORE MODUGNO

una nota di Peppino Longo

“Non può restare inascoltato il coro di no giunto dal territorio e dalla mobilitazione generale dei cittadini di Bari e Modugno contro la realizzazione di un impianto di ossido-combustione nella zona industriale a cavallo tra le due città. Ma evidentemente qualcuno intende in modo diverso l’amministrazione del bene comune tanto che gli uffici regionali preposti alle autorizzazioni continuano a perseguire questa folle e miope visione delle fabbriche dei veleni. Contro di loro, contro questo atteggiamento giustamente definito dal sindaco di Bari, Antonio Decaro, come un sopruso, siamo pronti ad alzare le barricate. E pur apprendendo con favore dell’atteggiamento del presidente Michele Emiliano, che ha chiesto ai propri uffici di rivalutare l’autorizzazione concessa alla luce delle direttive politiche e tecniche di cui all’emanando Piano Regionale dei Rifiuti , rinnovo il mio invito a rivedere del tutto tale scelta che non deve essere approfondita ma cancellata per le conseguenze catastrofiche sull’intera comunità”, è quanto scrive in una nota il vicepresidente del Consiglio regionale, Peppino Longo.

“Al presidente Emiliano, ricordo che Modugno e gran parte dell’area industriale che sarebbe interessata dal nuovo stabilimento, già pagano un prezzo elevatissimo in materia di inquinamento, sia per la presenza di altri siti inquinanti, sia a causa di elevati volumi di traffico automobilistico. Non a caso la città, peraltro ad altissima densità abitativa, è stata inserita tra le 11 città più a rischio per inquinamento nella regione”.

Peppino Longo
Vicepresidente Consiglio
Regione Puglia

NEWO: I GIOCHI SONO FATTI

LA MANIFESTAZIONE È STATA INUTILE

Nonostante una manifestazione di protesta presso la Regione Puglia, nonostante le dichiarazioni contrarie da parte di Emiliano, ieri la Gazzetta del Mezzogiorno, a firma di De Vito, ha pubblicato la notizia delle autorizzazioni finali per la realizzazione del nuovo inceneritore. Adesso basta, non vogliamo prendere in giro i cittadini di Modugno e del territorio colpito da questa decisione. Vogliamo i fatti, vogliamo che venga fissato un incontro URGENTE con Emiliano per cercare di bloccare concretamente quest’opera. A questo punto le manifestazioni non servono più, possiamo anche perdere questa battaglia ma noi rimarremo con la coscienza pulita. Basta, ci vogliono, e lo ripetiamo, i fatti !

No alla Newo

Incontro organizzativo

Domani 2 febbraio, alle ore 18.00, nella sala intitolata alla memoria della vigilessa Beatrice Romita, presso il comando della polizia urbana, i cittadini modugnesi parteciperanno alla definizione di un programma di manifestazioni di protesta per ribadire, civilmente ma con tutta la forza consentita, il proprio dissenso, il loro NO ad un ulteriore insediamento, nella zona industriale di Modugno e Bari, di una potenziale fonte di inquinamento ambientale.

Le associazioni ambientaliste del  Forum, i comitati e i Movimenti civici del territorio, oltre al compito di predisporre, con l’ausilio di legali, un esposto da depositare presso la Procura della Repubblica di Bari, ribadiranno la loro ferma intenzione di far valere il diritto dei cittadini alla preventiva informazione e successiva partecipazione alle procedure di concessione delle autorizzazioni all’inizio di attività imprenditoriali nel settore ambientale. Informazione e partecipazione, diritti costituzionalmente garantiti che, ancora una volta, sono stati negati ai cittadini di Modugno e del territorio circostante.

Le amministrazioni pubbliche, o meglio, gli amministratori, sindaci e assessori in primis, hanno il dovere di tutelare la salute pubblica mettendo in campo tutte le risorse, umane e amministrative, a loro disposizione, perché venga salvaguardato il diritto alla salute di tutta la comunità da loro governata.

Non è concepibile, è inammissibile, che l’azione amministrativa del comune di Modugno contro l’insediamento della NEWO sia limitata alle lamentele dell’assessore Luciano nel consiglio comunale del pomeriggio del 30.11.2017, dopo aver partecipato, quella stessa mattina, alla Conferenza di servizi relativa al “Procedimento di VIA – AIA per la realizzazione ed esercizio dell’attività di trattamento e coincenerimento di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi…”  che si è conclusa con “…la definizione favorevole del procedimento coordinato in oggetto….”  concesso alla NEWO SpA,  senza che l’assessore all’ambiente del comune di Modugno, delegata a difendere gli interessi e la salute dei modugnesi in quella conferenza di servizi, abbia fatto annotare, in quel verbale,  la ferma opposizione del comune di Modugno. (vedi verbale)

La città di Modugno non si accontenta di “piangere sul latte versato”, i modugnesi vogliono essere informati e partecipare, prima e non dopo, su tutto quello che danneggia la loro salute.

Inceneritore di Modugno

Il gioco delle parti

Per Ecodem Puglia, che seguono da anni la gestione integrata dei rifiuti in ambito regionale, la vicenda dell’inceneritore di Modugno, progettato dall’impresa Newo e da AMIU Bari, appare  grottesca ed inverosimile. Ci sembra incredibile innanzitutto (“Il nostro dissenso all’installazione dell’inceneritore  AMIU” – http://ecodempuglia.altervista.org del 11/12/2017), che si continui a negare che si tratti di un impianto di “incenerimento” quando  nel progetto presentato alla Regione  si riferisce che l’impianto di cui trattasi rientra fra quelli di “incenerimento/coincenerimento”. A nostro parere questo significa una sola cosa: “al netto delle tecnologie di ossicombustione, etc.”, il processo avviene tramite termodistruzione dei rifiuti indifferenziati biostabilizzati. Le conseguenze di questo processo su larga scala (si dovrebbero trattare ca. 50000 ton/anno di rifiuti) non sono precisabili ex-ante ed il rischio concreto che corrono le comunità di Modugno, la città di Bari e molti altri Comuni dell’hinterland è di trovarsi sempre più invischiati in un sistema industriale con elevati rischi di inquinamento. Pertanto, gli Ecodem Puglia sono stupefatti dalle dichiarazioni dell’assessore Caracciolo: “La politica nulla può di fronte ad un’iniziativa privata che ha le carte in regola”; questo significa (se non ci sbagliamo), che, se ci sono fondati sospetti che si corrono seri pericoli per la salute dei cittadini l’Assessorato non ostacola l’iniziativa privata. Nella nostra regione si sta pagando un elevato tributo di morte, di dolore e di compromissione generale dello stato di salute presente e futuro della popolazione proprio perché i politici ed anche le istituzioni hanno dato fiducia a “privati” (vedi ILVA, Enel, etc.) che con i loro impianti, pur portando occupazione e benessere, hanno realizzato profitti giganteschi ma  hanno generato lutti e inquinamento. Gli Ecodem Puglia, che intendono aderire a tutte le forme di mobilitazione messe in atto per impedire questo ennesimo scempio, sarebbero interessati a  conoscere le “carte in regola” del suddetto impianto. Per il momento  sono colpiti da questo strano “gioco delle parti” tra Assessorato, AGER ed AMIU: a corrente alternata, questi tre organismi accettano e/o negano la paternità dell’impianto. L’AMIU fa parte integrante della progettazione dell’impianto (come è precisato nell’elaborato progettuale) e quindi è incomprensibile la dichiarazione del neo-presidente (“non trovo traccia di accordi nei documenti ufficiali e nei verbali del CDA”). Anche l’AGER si esprime al riguardo in maniera poco convincente perché, anche  se è vero che l’impianto non è inserito nel Piano regionale Rifiuti, nello stesso PRGRU veniva dato risalto ad alcune sperimentazioni su piccola scala della stessa tecnologia (vedi paragrafo “O5 – Valutazione delle tecnologie per il recupero energetico dei CSS derivati dai rifiuti urbani”), ma non vi erano evidenze sperimentali che i “test di ossicombustione” su materiali prodotti dal trattamento meccanico di RSU indifferenziati avevano luogo nella massima sicurezza ambientale ed impiantistica. Gli Ecodem Puglia esprimono quindi alcune riserve sull’opportunità di rilasciare l’AIA alla Newo (se non è stata già concessa) e sperano di poter accedere anche agli atti; nel contempo, però, ribadiscono la netta contrarietà a questo impianto, anche perché in ambito europeo, si precisa chiaramente che: “va ridefinito il ruolo dell’incenerimento dei rifiuti, per evitare che si creino sia ostacoli alla crescita del riciclaggio e del riutilizzo, sia sovracapacità per il trattamento dei rifiuti residui”.

 

Comunicato stampa

 

INSEDIAMENTO NEWO IN ZONA ASI DI MODUGNO-BARI

I consiglieri Comunali di Modugno, Bonasia Nicola, Del Zotti Vito, Barile Raffaele, Clementini Vito, Cramarossa Fabrizio, Massarelli Pietro, Sciannimanico Arcangelo,  Vasile Lorenzo e Vitucci Simona, hanno chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale MONOTEMATICO APERTO nel quale esaminare la richiesta di costruzione dell’insediamento produttivo di  coincenerimento Newo in zona ASI, sotto il profilo dell’impatto ambientale e dei rischi sanitari per la salute pubblica del territorio, della funzionalità di un impianto di questa natura in relazione all’acclarato orientamento delle nostre Comunità al sistema di raccolta differenziata “porta a porta”, orientata, peraltro, alla strategia Rifiuti Zero. Hanno chiesto con spirito di unità e compattezza con tutte le forze politiche e associative della Città, Amministrazione in testa, di favorire un dibattito aperto alla partecipazione di referenti istituzionali e civici, capaci di condividere e/o argomentare efficacemente, le ragioni della ferma contrarietà della Città di Modugno e, si spera, dell’intera area Metropolitana all’insediamento NEWO. L’invito è cioè rivolto esplicitamente anche ai referenti istituzionali capaci di adottare decisioni utili a bloccare l’insediamento, presentando, in sede di possibile nuova conferenza di servizi, ulteriori osservazioni finalizzate ad ottenere il diniego, oppure quantomeno la riapertura di un confronto istituzionale, per un impianto che presenta le seguenti criticità:

  • realizzazione in area critica dal punto di vista ambientale e sanitario,
  • estrema vicinanza (circa 500 metri) ad abitazioni civili, scuole ed ospedali,
  • effetto negativo sulle possibilità di recupero virtuoso di materia,
  • carattere sperimentale del progetto (mai realizzato altrove),
  • mancato rispetto delle BAT,
  • presenza di rischi di incidenti rilevanti,
  • criticità delle emissioni in atmosfera (proporzionali alle abbondanti quantità di materiale in ingresso, circa 117.000 ton/anno e non verificabili prima della realizzazione dell’impianto),
  • criticità del trattamento dei reflui dall’impianto (destinati al digestore anaerobico),
  • potenziale pericolosità ambientale del residuo solido terminale di processo (destinato alla vendita nelle intenzioni dei proponenti), con gravi rischi per l’ambiente e potenziali contaminazioni di suolo e falde acquifere.

Hanno richiamato l’utilità di aprire il dibattito e di raccogliere i contributi che possono provenire dall’Associazionismo ambientalista che opera in Città (le Associazioni che fanno parte dell’attuale Consulta ambientale e quelle che ne hanno fatto parte in passato), usufruendo delle competenze tecnico-scientifiche già riconosciute e attive sul nostro territorio come quella di ISDE Italia, da interlocutori istituzionali come l’ARPA, il Sindaco Metropolitano, l’Amministrazione e il Consiglio Regionale, lasciando al Sindaco, alla Presidente del Consiglio e alla Conferenza dei Capigruppo il compito di verificarne formalmente le disponibilità, convocando poi il CC nei termini regolamentari.
I Consiglieri Comunali Barile Raffaele, Bonasia Nicola, Clementini Domenico, Cramarossa Fabrizio, Del Zotti Vito, Massarelli Pietro, Sciannimanico Arcangelo, Vasile Lorenzo, Vitucci Simona