Modugno sotto la lente di ingrandimento della DIA

 

I traffici illeciti si spostano in provincia: a Modugno i referenti di tre clan baresi. Sfogliando la sezione pugliese della relazione della Direzione Investigativa Antimafia relativa al secondo semestre 2009, pubblicata qualche settimana fa, sorprende l’esplicito riferimento a Modugno nella divisione dei clan sul territorio per la spartizione e il controllo dei traffici illeciti.

Nella mappatura che la Dia fa della criminalità in provincia di Bari, a Modugno viene dedicata una sezione relativa alle ramificazioni dei clan Mercante-Diomede, Capriati e Parisi, questo “mediante il gruppo – scrive la Dia – Rutigliano-De Vito”. Nel descrivere “la pressione esercitata dagli schieramenti mafiosi nei quartieri di Bari che si diffonde nei territori della provincia limitrofa”, gli investigatori antimafia individuano “profili di fluidità e poliedricità criminale.

Le espressioni delittuose – è scritto nella relazione – localmente dirette dai referenti di zona che assicurano il collegamento con i vertici dei sodalizi, sono favorite dalla contiguità esistente tra il capoluogo e i comuni della provincia. I comuni delle zone di confine tra più province subiscono poi l’influenza di più poli criminali”, ma non è il nostro caso. Questo invece accade, per esempio, “nell’area del sud-est barese adiacente alla provincia di Brindisi che, oltre alla pressione dei clan baresi, risente della vicinanza dei sodalizi fasanesi, specializzati in rapine a istituti di credito ed esercizi commerciali, nonché in furti d’auto”.

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