…e se sono più di uno?

QUANDO SI ANDRÀ IN TRIBUNALE

sarà l’assessore (o gli assessori?) di questa giunta che confermerà (…nno?) di aver conversato con il sottoscritto, dichiarando molto più di quello che è stato “trascritto” l’altro giorno. Stia sereno Nicola Magrone, lo farà (…nno). Se necessario, senza alcuna remora.
Quando si andrà in tribunale.
Quel giorno però, a causa dei tempi lunghi degli iter processuali – che io invece spero siano rapidissimi – per i modugnesi tutte queste faccende, purtroppo, saranno diventate un “affaire” privato fra me e lui. Non saranno più interessati, molti avranno dimenticato e riterranno, convinti, che non li riguardavano.
Queste faccende, invece, riguardano i modugnesi oggi. Ci riguardano e mi riguardano. Stia sereno Magrone. Non si agitasse più del necessario per chiedere chi è ”L’assessore desideroso di “sfogare tutta la sua amarezza” (che) avrebbe chiesto, per l’occasione, di rimanere non identificato. Sono io che ho suggerito di non esporsi subito, perché «Nicola Magrone sa essere molto vendicativo». Lo si potrà fare in seguito.
Quando si andrà in tribunale.
Quando non sarà più possibile, per Magrone, impedire, a chi ha deciso di “sfogare tutta la sua amarezza”, di portare a termine il proprio lavoro delegittimandolo con la solita accusa di essere un “amico del mattone”.
Magrone stia sereno e si impegnasse, invece, a chiarire oggi ai modugnesi e agli attuali assessori “forestieri”, l’operato della precedente giunta comunale nel lontano 2014.

Il 7 aprile di cinque anni fa, la giunta comunale, allora come oggi presieduta da Magrone, DELIBERA di prendere atto del verbale di un incontro avvenuto due settimane prima, (il 24 marzo 2014) tra i rappresentanti del comune e i rappresentanti della società “Spazio + S.r.l.”. In tale incontro, sostanzialmente,  era stato proposto (“consigliato?”) alla società edile di accettare la modifica della convenzione già stipulata due anni prima, il 04/07/2012 a Bari, dal notaio Fornaro, relativa agli interventi previsti nell’area H 34 (quella su viale della Repubblica, ancora oggi bloccata). La modifica disciplinava in altro modo le progettazioni riferite alle aree a parcheggi a servizio del plesso scolastico di via Paradiso, al nuovo accesso su via S. Pasquale, alla sistemazione con panchine dell’area a verde del lotto H 33 e cosa più importante, durante l’incontro si “otteneva” l’assenso della società per la realizzazione di una unità immobiliare, della superficie coperta di 106 mq – rinveniente dalla permuta del 100 x 100 della volumetria realizzabile su un’area diversa, quella del lotto H 33. Area che il comune, falsamente, asseriva fosse di sua proprietà. Unità immobiliare, da localizzare al piano primo del lotto H 34 (cioè di fronte), dotata di servizio igienico utilizzabile anche da portatori di handicap. Tale immobile sarà ceduto al Comune a titolo gratuito entro e non oltre 30 giorni dal rilascio del certificato di agibilità senza nessun onere a carico del Comune. La realizzazione dell’opera non comporta nessuno scomputo degli oneri di urbanizzazione dovuti. Cioè un maggior costo per la società “Spazio + S.r.l. (Tutto ciò è possibile rilevarlo dal verbale allegato qui).
Quando si andrà in tribunale.
Magrone, nel frattempo, avrà chiarito ai modugnesi il perché del suo comportamento?
Perché a tale proposito c’è da chiedersi quale differenza sussiste tra il comportamento tenuto da Magrone, assistito dall’allora Dirigente Arch. Sorricaro e dall’allora assessore Romita, che sostanzialmente porta a modificare la Convenzione Urbanistica già rogata da un notaio, e quello del precedente sindaco Pino Rana, rinviato a giudizio anche per avere “…in qualità di sindaco pro tempore del Comune di Modugno ostacolato l’approvazione dei progetti del LOMBARDI chiedendo nella riunione dei capigruppo del dicembre 2010 in modo illegittimo di variare alcune clausole della convenzione relativa alla lottizzazione del Comparto C 10, prevedendo condizioni più onerose per i proponenti rispetto a quelle in precedenza stabilite con disparità di trattamento in confronto ad altri progetti della stessa natura… (così è “trascritto”  a pag. 5 dell’Ordinanza applicativa degli arresti domiciliari del GIP di Bari del 2012 per Rana ed altri).
Quando si andrà in tribunale,
E se nel frattempo Magrone sarà stato sereno, i modugnesi si saranno resi conto che se Rana è stato rinviato a giudizio per aver chiesto, in una riunione dei capigruppo del consiglio comunale, di variare, in modo illegittimo, alcune clausole di una convenzione già sottoscritta dal notaio, ancora più grave appare la situazione di chi ha variato una convenzione già stipulata, per ottenere un immobile di 106 metri quadri in cambio di una permuta del 100 x 100 della cubatura realizzabile su di un suolo che non è di proprietà del comune ma della Società Autostrade. Aggravando inoltre notevolmente i costi a carico di un imprenditore edile che, guarda caso, è lo stesso che ha denunciato il sottobosco modugnese, concedendo così, a tale Magrone, la possibilità di fare il sindaco.

 

P.S. vista l’ora, la chiudo qua e mi vado a sedere davanti alla Tv. Continuando a stare sereno

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