M.E.5Stelle con la E di Emiliano?
Sarà con l’ingresso nella sua maggioranza di alcuni “ripensanti” del mòVimento grillino che Emiliano si assicurerà la permanenza al vertice della regione puglia fino al 2020? Questo l’interrogativo che assilla molti dei consiglieri regionali che, con l’arrivo dei “demaiani” nell’attuale maggioranza, temono di vedere ridursi il loro peso “contrattuale”.
Con due dei tre consiglieri regionali del Gruppo consiliare dei Popolari, che esprimono ancora un assessorato, schierati con il centro destra; con il mugugno degli esclusi da quelle “candidature” così magnanimamente promesse prima, durante e dopo il congresso Pd; con la sua certa esclusione dal tavolo politico nazionale che ufficializzerà la formazione di quel governo di coalizione dal quale i pentastellati rimarranno esclusi; con il suo sconcertante assenso alla realizzazione dell’impianto di ossicombustione della Newo nella zona industriale di Bari – in aperto contrasto con il renziano sindaco della città metropolitana Antonio Decaro, il messaggio di appoggio politico per un governo Pd-M5Stelle, lanciato ai pentastellati da Michele Emiliano, appare più che altro un tentativo di inciucio per arrivare fino al 2020 alla guida della regione.
D’altronde, per un movimento politico come quello dei pentastellati, capaci di esprimere solo degli slogan e visto il crescente disinteresse del loro fondatore Beppe Grillo, sostituire i “Vaffaday” del comico con i “VaiMichele” del governatore non dovrebbe essere così difficile; se poi aggiungono una E diventando MicheleEmiliano5Stelle per loro potrebbe essere ancora meglio.