Inceneritore Newo

Conferenza stampa VERDI

INCENERITORE NEWO CLAMOROSO COLPO DI SCENA:
LA VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE
E’ NULLA!

Con questa conferenza stampa i Verdi intendono denunciare un nuovo e gravissimo fatto che  suggella l’invalidità dell’autorizzazione ambientale concessa per l’inceneritore della società Newo SpA.
E’ ormai superfluo rammentare che l’inceneritore in questione si dovrebbe realizzare nella zona ASI di Bari in un territorio che rappresenta, a tutti gli effetti, “la punta di diamante” dell’inquinamento ambientale barese.

Per ottenere la Valutazione d’Impatto Ambientale, la Ditta proponente (NEWO SpA) ha presentato, come previsto dalla legge, uno “Studio d’Impatto Ambientale”.
La Legge Regionale n° 11/01, che segue le linee guida Nazionali  e che, a loro volta, hanno recepito una direttiva della Comunità Europea, prevede il diritto da parte del Pubblico (ovvero dei Cittadini) alla partecipazione al procedimento decisionale in materia Ambientale (Trattato di Arhus recepito dall’Italia con Legge n° 108 del 2003).
Come avviene la partecipazione dei Cittadini al procedimento decisionale? Attraverso le cosiddette “osservazioni” a quella parte dello Studio d’Impatto Ambientale, presentato dalla Ditta proponente, chiamata “Quadro Ambientale”.
E’ importante rilevare che, trascorsi 60 giorni dalla presentazione dello Studio d’Impatto Ambientale, non realizzando alcuna “osservazione al quadro Ambientale”, i Cittadini accettano inderogabilmente il progetto dell’Impianto, che in questo caso tratterebbe incenerimento di rifiuti, e perdono il diritto alla presentazione delle “osservazioni”!

La Legge prevede ancora che le Amministrazioni vengano avvisate della presentazione di questo Studio attraverso notifica, mentre i Cittadini vengono a conoscenza dell’eventualità di nuovi insediamenti industriali attraverso pubblicazione, a cura delle Ditte proponenti, su un quotidiano locale e su un quotidiano nazionale, come previsto dal Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 Art. 28 (Misure di pubblicità). Ma  nel fascicolo del procedimento autorizzatorio risulta  solo la pubblicazione sul quotidiano La Repubblica del 24/03/2016 nella cronaca di Bari, mentre non esiste traccia dell’avviso pubblico sul quotidiano a tiratura nazionale.

Infatti a pagina 4 (rigo 11) dell’Atto Dirigenziale della Regione Puglia n° 7 del 25.01.2018 il dirigente della Sezione Autorizzazioni Ambientali dott.ssa Antonietta Riccio nella Determinazione relativamente alla partecipazione del Pubblico al procedimento autorizzatorio dell’impianto così scriveva:

– evidenza dell’avvenuta pubblicazione sul quotidiano “La Repubblica” di Bari – Sezione Cronaca” del 24.03.2016, dell’avviso dell’avvenuto deposito di cui ai sensi dell’art. 24 co.2 del D.Lgs. 152/2006 e art. 3 co.5 della L. R. 11/2001;

E’ pertanto indiscutibile il fatto che con tale irregolarità,  non è stato applicato l’art. 3, comma 5 L.R. n. 11/01. Va da sè che, a seguito della mancata diffusione a mezzo stampa della notizia, la popolazione del luogo si è vista sottrarre il diritto alla partecipazione al processo decisionale previsto, tra l’altro, dalla Convenzione di Arhus,  e  quindi non ha, di fatto, potuto presentare le osservazioni al quadro ambientale entro i 60 giorni previsti dalla legge.

In più, la non regolare pubblicazione prevista dalla citata convenzione di Arhus espone l’Italia a rischio di pesante sanzione da parte della Comunità Europea. Va ricordato che un episodio analogo si è verificato nel 2008 per un inceneritore del Gruppo Marcegaglia e dopo nostra denuncia la Regione Puglia con nota Prot. 8300 del 09/06/2008 ritirò l’autorizzazione rilasciata;

Sulla base di questi elementi, è allora evidente che il procedimento di VIA non è stato espletato nel rispetto della normativa Nazionale (Legge n° 108 del 2003) , Regionale (art. 3, comma 5, L.R.  n. 11/01) e Comunitaria (Convenzione di Arhus) e dal  Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 Art. 28 (Misure di pubblicità), ed è quindi nullo!

A questo punto, riteniamo che la Regione, molto serenamente, debba prendere atto di quanto da noi affermato, verificare la veridicità dell’irregolarità nell’espletamento della procedura relativa allo Sudio d’Impatto Ambientale (circostanza che si può rilevare semplicemente consultando il Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n° 17 del 01/02/2018  e con estrema urgenza ritirare la Determinazione n° 7 del 25/01/2018 del Dirigente Sezione Autorizzazioni Ambientali.
Facciamo presente che abbiamo presentato un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica di Bari, alla  Regione, alla Commissione VIA della Regione Puglia ed al Comune di Bari. Pertanto, è a queste Istituzioni che chiediamo di farsi carico delle proprie responsabilità e di intervenire con urgenza  per quello che sono le proprie competenze: indagine penale; ritiro della Valutazione d’Impatto Ambientale.
 

Alla luce di quanto sopra, onde evitare che altri insediamenti industriali da sottoporre a V.I.A. passino sotto il silenzio  delle  Amministrazioni che poi, a giochi fatti, tentano di salvare il salvabile con onerosi quanto inutili ricorsi, chiediamo al Presidente della Regione Puglia ed al Sindaco di Bari  che venga urgentemente avviato un Piano di Risanamento Ambientale per tutto il territorio della zona ASI di Bari/Modugno, previsto per legge nelle aree che presentano criticità ambientali e già approvato come atto di indirizzo dal Consiglio Comunale di Modugno il 27 marzo 2014, ma tristemente ed inspiegabilmente rimasto nei cassetti del sindaco di Modugno.

Modugno, 21 febbraio  2018

Giancarlo Ragnini                                               Domenico Lomelo
Verdi di Modugno                                               Responsabile Verdi Provincia Bari
Tel. 333-5952410                                                 tel. 337-604314

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