La protesta di Italia Giusta secondo la Costituzione

Modugno-quartiere Cecilia: un attentato alle libertà costituzionali, un ostacolo al libero dispiegarsi della campagna elettorale Una brutale aggressione è stata compiuta ieri sera, nel quartiere Cecilia di Modugno, ai danni di un gruppo di militanti del movimento Italia Giusta secondo la Costituzione impegnato nella campagna elettorale a sostegno del candidato sindaco Nicola Magrone. Mentre i militanti tentavano di diffondere volantini sono stati circondati e aggrediti da una ventina di sostenitori dell’altro candidato sindaco al ballottaggio di domenica prossima, Fabrizio Cramarossa (pd). Tra gli aggressori , un ex assessore e vicesindaco, attuale esponente di un’associazione aderente a una delle liste che sostengono il candidato Pd, ‘Modugno a sinistra’. Dopo aver intimato ai giovani di Italia Giusta di andar via dal quartiere,  gli aggressori hanno cominciato a metter loro le mani addosso con spintoni e strattoni: a una donna sono stati strappati volantini di mano ed è stata aperta la borsa per controllare che non ve ne fossero altri, a un giovane è stata strappata la maglia per togliere via un distintivo mentre veniva immobilizzato e gli venivano fatte minacce di morte, un altro giovane è stato inseguito perché si è allontanato di corsa mentre tentavano di strappare dalle sue mani i volantini. Tutto il materiale elettorale in possesso dei militanti di Italia Giusta è stato ‘sequestrato’ dagli aggressori che lo hanno buttato in un cassonetto dei rifiuti.

Da magistrato, Magrone, negli anni Novanta, è stato molto impegnato proprio nel quartiere Cecilia e nell’adiacente quartiere San Paolo di Bari, in un processo ai capi dei clan dominanti nell’area, processo a un centinaio di persone concluso con pesanti condanne.

‘Modugno a sinistra’ aveva sempre ieri, in mattinata, sferrato un durissimo attacco a Magrone, attribuendogli falsamente di aver definito in un comizio il quartiere “concentrazione di delinquenti”, circostanza  ovviamente e documentalmente smentita anche dalla videoregistrazione del comizio.

L’episodio depone chiaramente per una deliberata alterazione e falsificazione del riferimento, fatto da Magrone in un comizio, allo storico processo per la liberazione dei due quartieri dal dominio dei clan.  Deliberata alterazione e falsificazione portata a termine per sostenere strumentalmente una pretesa ”reazione” da parte degli abitanti di “Cecilia” i quali hanno, invece, dovuto obbedire all’ordine di esporre negli esercizi pubblici il comunicato diffamatorio  della lista “Modugno a sinistra”.

Dei fatti accaduti sono stati tempestivamente informati Squadra mobile e Digos della questura di Bari a tutela delle libertà costituzionali dei cittadini.

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