La lunga controversia della Chiesa delle Monacelle

Chiesa delle Monacelle - La Santa Famiglia con Santa Elisabetta e San ZaccariaLa questione Chiesa di San Giuseppe (comunemente nota come Chiesa delle Monacelle), rischia di ingarbugliarsi all’interno di una rete fitta di visioni distorte figlie di pareri, credenze e di quell’uso della forza, che spesso caratterizzò nel corso della storia, la lunga diatriba tra potere spirituale e potere temporale. Cerchiamo dunque di muoverci in questa delicata controversia attraverso l’unica fonte che rende possibile intraprendere tale percorso con oggettività, basandoci sulla presa visione di una documentazione scritta.
Il tutto ebbe inizio nel 2002 quando l’allora presidente dell’Associazione Musicale “Francesco Casavola”, Vito Bello, chiese a nome della stessa, attraverso una domanda avente ad oggetto la gestione continua della di Chiesa di San Giuseppe (all’epoca dei fatti in stato di degrado e abbandono) in via Monacelle, l’utilizzo della sacra struttura per le varie manifestazioni musicali della stessa associazione, per celebrare la festività di Santa Cecilia (protettrice dei musicisti) e per altre eventuali manifestazioni culturali. La domanda aveva come destinatario: l’Amministrazione Diocesana Curia Arcivescovile, nella persona del Rev. Don Gaetano Coviello e il Comune di Modugno, nelle persone del Sindaco e dell’Assessore alla Cultura, all’epoca dei fatti rispettivamente il dott. Pino Rana e il prof. Franco Fragassi (quest’ultima domanda protocollata il 1 luglio 2002). La risposta dalle due parti chiamate in causa non si fece attendere. Mentre la prima demandava la competenza di tale consenso all’utilizzo del bene culturale ai secondi, in quanto la Curia a suo dire non esercitava alcun tipo di giurisdizione sul bene in questione, il comune rispondeva che non appena sarebbero stati ultimati gli aggiusti di restauro che avrebbero interessato il prospetto esterno e il tetto, si sarebbe affrontata la questione ai fini dell’esaudimento della richiesta. Detto fatto, dopo diverse riunioni che videro protagonisti l’amministrazione e le associazioni interessate all’utilizzo dei “beni” dislocati sul territorio comunale, la consegna delle chiavi avvenne effettivamente nel settembre 2007, dopo circa cinque anni dalla domanda protocollata, sancendo da quel momento in poi l’inizio della gestione autorizzata e continua dell’utilizzo della Chiesa di San Giuseppe da parte dell’Associazione Musicale “Francesco Casavola”.

Veniamo ai giorni nostri. Il 26 marzo scorso, il sig. Michele Mangialardi referente principale dell’Associazione Musicale “Francesco Casavola” veniva convocato dal Sindaco del Comune di Modugno, Mimmo Gatti, a seguito di una nota della Direzione Fondo Edifici di Culto, nella persona del dott. Francesco Minervini, con la quale intimava all’Amministrazione Comunale di Modugno la riconsegna delle chiavi della Chiesa di San Giuseppe poiché nei locali dell’immobile sarebbe impedito l’esercizio del culto in primis e per la necessità di salvaguardare e preservare le opere d’arte, i dipinti e gli arredi da ogni circostanza che potesse anche solo potenzialmente determinare un danno agli stessi, indicando nell’Arciprete Don Nicola Colatorti il soggetto destinatario della consegna delle chiavi di accesso. Accuse che venivano rispedite prontamente al mittente con tanto di risposta protocollata il 28 marzo, dove per l’impossibilità dell’esercizio di culto, si sottolineava come nessuno aveva mai impedito l’esercizio del rito, ricordando inoltre che dal 23 febbraio 2012 all’11 marzo 2012, nello stesso Sacro luogo erano state celebrate ogni giorno diverse Sante Messe nell’ambito del programma denominato “Aprite le porte a Cristo”, promosso ed organizzato dalla locale Parrocchia di Sant’Agostino ed autorizzato dalla Curia stessa.

Per il discorso legato alla salvaguardia di dipinti ed opere, invece, l’Associazione Musicale nella nota protocollata precisava come a seguito dei lavori di restauro avvenuti dal 2004 al 2005 (periodo quindi antecedente alla propria gestione), dieci tele originariamente presenti nella Chiesa di San Giuseppe, non fecero più ritorno dopo essere state temporaneamente collocate nella Chiesa Santissima Annunziata (Chiesa Matrice) di Modugno per il tempo strettamente necessario all’esecuzione ed ultimazione dei lavori di recupero, continuando e asserendo come non solo alcuna opera di ristrutturazione, pur programmata fu mai eseguita all’interno della Chiesa di San Giuseppe dal 2007 ad oggi, ma l’unica opera di restauro effettuata nel lasso di tempo vedente coinvolta la gestione dell’associazione in questione, fu il progetto e la realizzazione del restauro del “Crocifisso Ligneo” per un valore di Euro 5.000 (stanziate solo ed esclusivamente dall’Associazione Musicale, nella persona di Michele Mangialardi), il tutto testimoniato dalla corrispondenza epistolare tra l’associazione stessa, la ditta di restauro “Caputi Jambrenghi” di Bari e la Direzione Fondo Edifici di Culto. Presentazione del crocifisso avvenuta al pubblico il 21 novembre 2010 alla vigilia della festività di Santa Cecilia, con tanto di invito alle autorità locali, al presidente della Pro Loco e ai parroci delle parrocchie distribuite sul territorio comunale, nelle persone dell’Arciprete Don Nicola Colatorti, Don Luigi Trentadue, Don Vincenzo Gentile e Don Nicola Laricchia.

Questi sono i fatti utili per una rapida comprensione della questione e sull’oggetto della disputa. Allo stato attuale degli stessi, la sfida a colpi di pulpito da una parte e la raccolte di firme dall’altra, in attesa di prossimi sviluppi, lascia presagire un’estate modugnese davvero rovente.

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