Om carrelli elevatori, Modugno scende in piazza contro l'annunciata chiusura

manifestazione om modugnoUna manifestazione per evitare la chiusura della Om Carrelli elevatori di Modugno, che qualche settimana fa ha annunciato la dismissione dello stabilimento pugliese. L’iniziativa e’ stata organizzata dalle tre sigle sindacali Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm.

Appuntamento alle 18.30 di martedì 26 luglio in piazza Garibaldi (villa comunale). Alla manifestazione ha assicurato la propria partecipazione l’Amministrazione comunale, intervenuta all’incontro voluto dalla Regione per tentare il dialogo con l’azienda. Vi ha partecipato con una propria delegazione composta dal sindaco, dal presidente del Consiglio, dall’assessore alle politiche del Lavoro e da capogruppo e segretario cittadino del Pd. In quell’occasione la Om, del gruppo Kion, ha ribadito la propria intenzione di chiudere lo stabilimento modugnese.

Trentacinque dei 320 lavoratori impiegati (più altri 80 circa dell’indotto) potrebbero essere trasferiti ad Amburgo, sede centrale della società. Per gli altri la prospettiva e’ la disoccupazione. L’azienda sostiene di aver perso oltre 23 milioni di euro in 10 anni e di non poter fare altro che trasferire parte della produzione nella sede centrale di Amburgo. Sindacati ed enti locali annunciano che tenteranno ogni strada per scongiurare il licenziamento di circa 400 lavoratori.

Continua ad oltranza, quindi, il presidio fuori ai cancelli dello stabilimento. dirette, esplicite e disperate, le richieste dei dipendenti modugnesi dell’Om: “chiediamo che le nostre rappresentanze sindacali e le istituzioni tutte, locali e nazionali – scrivono – si attivino concretamente e in concerto al fine di evitare che le nostre professionalità, altamente specializzate, frutto di anni di nostro impegno lavorativo, vengano letteralmente gettate al vento per logiche aziendali inspiegabili, improvvise e per noi incomprensibili, impoverendo ulteriormente il nostro territorio. Non è accettabile – continuano – che, ancora oggi, la migrazione debba essere l’unica speranza per un futuro lavorativo, con conseguente fallimento delle istituzioni locali e nazionali. Dimostrateci che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, tutelandolo”. Ultima speranza è l’incontro che si terrà il prossimo 28 luglio presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma.

tutte le immagini del presidio

 

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