Nel testo definitivo del decreto sulla Manovra inviato al Quirinale, è confermato il superbollo per le auto potenti. A partire dal 2011, “per le autovetture e per gli autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose – si legge nel documento – è dovuta un’addizionale erariale della tassa automobilistica, pari ad euro 10 per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 225 chilowatt, da versare alle entrate del bilancio dello Stato”. In caso di mancato pagamento si applica una sanzione pari al 30% dell’importo non versato.
Tale tassa, denominata Superbollo 2011, ha scatenato non poche polemiche, soprattutto all’inizio, quando le auto colpite erano quelle con Cv superiori a 170. Successivamente, il provvedimento è stato modificato, soprattutto a causa di proteste da parte dei cittadini, poiché non teneva conto del reddito annuale dell’automobilista, adatto a sostenere un aumento considerevole del bollo. Si tornerà, dunque, a parlare di auto di lusso. Sul sito di Motorionline è possibile individuare i vari modelli colpiti da quest’ulteriore tassa, poiché il decreto non riguarda solo la categoria dei Suv, come ritengono alcuni.
Tenendo conto solamente delle auto, per modo di dire, alla portata del mercato, l’auto più potente colpita è la Lamborghini Aventador (700 Cv). Tra le auto “normali”, troviamo la Hyundai Genesis coupé, che con il suo motore V6 Sport da 3.8 litri arriva ad una potenza massima di 303 Cv. Particolarmente colpita dal Superbollo è la Mercedes, con addirittura 94 modelli tassati, molti dei quali appartenenti alla Classe C e alla Classe E, anche se pure altre gamme non sono del tutto al sicuro. La casa più coinvolta in assoluto, invece, è la BMW, con ben 115 modelli coinvolti.
Per quanto riguarda le case italiane, la Fiat sarà colpita pochissimo dal provvedimento. Gli unici marchi coinvolti, infatti, sono quelli tradizionali delle supercar, vale a dire Lamborghini e Ferrari. Escludendo questi, solamente Alfa Romeo presenta un modello in elenco, ma si tratta comunque della 8C cabrio. Dunque, non basta l’aumento spropositato del costo del carburante e delle assicurazioni, ora anche il superbollo ha fatto il suo ingresso tra le tasse imposte dal Governo centrale.