Molti gli opportunisti che si annidano nei gangli delle amministrazioni locali.
Quando nel 1993 il parlamento nazionale, stremato da decine di arresti e avvisi di garanzia, varò la legge per l’elezione diretta dei sindaci, Mani Pulite aveva già esaurito la sua fase rivoluzionaria. L’inchiesta, nata con l’obiettivo di eliminare i branchi di lupi famelici intanati nei vecchi partiti, in brevissimo tempo aveva realizzato la disintegrazione delle sovrastrutture partitiche e della classe politica dirigente, colpevoli sicuramente di disattenzione se non di connivenza.
La nomina diretta del sindaco doveva realizzare la speranza degli onesti in una Italia migliore, ha trasformato invece i lupi in sciacalli. Le bestie fameliche della partitocrazia che agivano in branchi organizzati con strategie e tattiche finalizzate al portare giovamento alla loro parte, ora agiscono isolatamente, da sciacalli. Il sindaco, una volta espressione di maggioranze garantite dai partiti, è ora ostaggio dei singoli, che agiscono senza alcuna strategia.
La trasformazione ha incrementato il numero degli “a’mme c’sta”, opportunisti che si annidano nei gangli vitali delle amministrazioni pubbliche, che sono diventate la grande tana in cui trovano rifugio le bestie fameliche orfane dei ricoveri della partitocrazia, nell’ombra dei regolamenti e determinazioni dirigenziali, sempre in agguato. Gli “a’mme c’sta”, sguardo assente e sorriso mellifuo, si aggirano nei meandri degli uffici comunali, fra aule consiliari e assessorili, in attesa della vittima.
A’mme c’sta? sibilano al cospetto dell’ingegnere per il progetto, del commerciante per la licenza. A’mme c’sta? alitano impudicamente negli oscuri antri del palazzo. Nelle prossime elezioni regionali gli elettori potranno fare pulizia. Sapranno sostenere chi merita davvero? Candidati onesti ce ne sono, anche nella nostra città.
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