Questo paese non mi piace

parola di bambino

Pensieri e parole spesso sottovalutati, a cui non badare perché i mittenti sono i bambini con il loro mondo fatto di credenze fantasiose e labili.
Nulla di più falso! 
I messaggi dei bambini provengono da un mondo che seppur ovattato palesa segnali di benessere o malessere a cui bisogna prestare attenzione in ogni caso.
Con semplicità e schiettezza i bambini dicono le cose come stanno, i loro pensieri sono diretti, esplicitati con gesti e parole concise e senza fronzoli.
Hanno sempre una risposta e una spiegazione a tutto. Dunque, quando ad un bambino si chiede cosa pensa del proprio paese o deve argomentarlo in un compito scolastico, nella maggior parte dei casi la risposta è un deciso “non mi piace”. Poi ci sono quelli più audaci che echeggiano con un secco “fa schifo”.
A prescindere da come lo si dica, il risultato non cambia: Modugno non piace. Un paese che non convince neanche i più piccoli. Le motivazioni alla base del malcontento, seppur semplici e tipiche dell’immaginario infantile, lasciano comunque trapelare le profonde lacune e falle in cui la cittadina versa. Primo tra tutti il malessere riguarda l’assenza di aree e spazi in cui poter giocare. Le aree verdi modugnesi, quali il Parco San Pio e la Villa Comunale, ormai non suggestionano più in quanto si presentano piuttosto degradate, insicure e poco attrattive. A seguire, fanno sapere le piccole voci, si segnala che non ci sono grandi negozi di giocattoli, casa dell’estasi di ogni bambino.Questo perché, di questi tempi investire in attività commerciali è sicuramente un passo avventato, ancor di più in una realtà dove i commercianti locali lottano quotidianamente per la sopravvivenza.
Poche o insignificanti le iniziative di vario genere rivolte ai più piccoli, ecco un’altra piaga che affligge la società modugnese.
Una cittadina triste, senza fiori e colori, completamente lontana da quelle del mondo dei disegni e delle fiabe.
Le “denunce” viste con gli occhi dei bimbi accendono i riflettori su uno scenario che se in primis non si presenta a misura di bambino, difficilmente potrà esserlo a misura di adulto. Eppure, i bambini insegnano a guardare il mondo con i loro occhi e spesso gli adulti non se ne accorgono o non sono capaci di farlo perché accecati dalle logiche sociali, politiche, economiche, etc. I bambini di oggi saranno gli adulti di domani, l’augurio è che sappiano fare domani quello che oggi molti grandi non sanno fare o non hanno ancora fatto.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Un commento

  1. Per non parlare dei servizi per i disabili! L’A.P: Se ne frega di questa categoria di persone. Un esempio per tutti. Molti disabili sono costretti a pagare una persona per poter fare la raccolta differenziata, in più pagano anche la tassa sui rifiuti: Incredibile ma vero Eppure il nostro “temuto-odiato secondo la costituzione è anche esso un disabile”, OPS!!! Lui ha la colf che provvede a fare la raccolta. Lui se lo pu permettere. Ce chi può e ce chi non può…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *