Comunicato del sindaco Magrone

Dal 1999 al 2014 a Modugno si è costruito seguendo norme non valide urgente la necessità di un sistema di norme certe. Magrone, quel che è stato fatto sinora non ci riguarda e non sarà toccato. Da oggi in poi occorre però rimettere sui binari un treno deragliato l’amministrazione comunale si confronta con ordini professionali, associazioni di categoria e tecnici per concordare soluzioni.
Dal 1999 al 2014 nel territorio di Modugno si è costruito seguendo norme non valide perché non approvate – come era invece previsto dalle leggi – dalla Regione Puglia. Le norme non valide furono introdotte con modifiche apportate nel 1999 (con una delibera di Consiglio Comunale) alle norme tecniche attuative del Piano Regolatore Generale Comunale che era stato approvato dalla Regione Puglia nel 1995. E’ quanto ha rilevato la stessa Regione Puglia investita dalla questione delle norme di costruzione in vigore nel Comune di Modugno dal nuovo dirigente comunale al settore Urbanistica, Francesca Sorricaro, nominato dall’amministrazione guidata da Nicola Magrone, in carica da un anno.
In molte parti, le norme del 1999 ritenute dalla Regione non valide hanno modificato il Piano regolatore generale in maniera anche rilevante, per esempio alterando il rapporto tra altezza degli edifici e larghezza stradale, escludendo dal calcolo della complessiva superficie edificabile le superfici di scale esterne e balconi o ancora inserendo in aree destinate ad attività industriali altre destinazioni d’uso come attività commerciali di vendita e distribuzione. In altri casi non hanno tenuto delle prescrizioni della Regione, per esempio riguardo a sopraelevazioni o ristrutturazioni.
L’arch.Sorricaro ha chiesto l’intervento della Regione Puglia quando ha scoperto l’assenza di norme certe nel settore, mentre compiva una ricognizione della strumentazione comunale urbanistica vigente, ricognizione ritenuta necessaria giacché proprio il settore Urbanistica del Comune di Modugno è stato al centro di indagini che nel novembre 2012 hanno portato a numerosi arresti di tecnici e amministratori comunali, accusati tra l’altro di associazione per delinquere.
Poiché dunque, nel territorio comunale si è costruito per 15 anni al di fuori di norme valide, la necessità oggi, sul piano pratico, secondo Comune di Modugno e Regione Puglia, è quella di armonizzare in un testo unico coordinato tutti i documenti che compongono il Piano Regolatore e gli elaborati connessi. Tra l’altro, dice la Regione nella nota inviata al Comune di Modugno, è necessario da parte dell’Amministrazione Comunale predisporre un testo coordinato delle Norme Tecniche di Attuazione sulla base del PRG approvato nel 1995.
Per giungere ad una soluzione concordata delle numerose questioni in campo e per concertare una sospensione delle valutazioni delle istanze edilizie per il periodo necessario alla redazione del Testo Unico (60 giorni), il sindaco, Nicola Magrone, e l’assessore all’urbanistica, Agostino Romita, insieme con l’arch. Sorricaro, hanno chiamato a confrontarsi ordini professionali, associazioni di categoria, artigiani e tecnici.
L’incontro si è svolto nell’aula consiliare del municipio di Modugno: hanno partecipato il coordinatore Confartigianato Bari, Franco Bastiani, il presidente del Collegio Geometri della provincia di Bari, Gianni Bianco, il presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Bari, Vincenzo Sinisi, Giuseppe Fragasso del direttivo della Sezione di Bari e Barletta-Andria-Trani dell’associazione Costruttori Edili (Ance), l’ing. Delio Cota per l’Ordine degli ingegneri della provincia di Bari, i rappresentanti dell’Associazione Modugnese Architetti, Geometri, Ingegneri (Amagi) Domenico Nerotti e Raffaele Cramarossa. Tutti hanno offerto il loro contributo, assicurando massima disponibilità a collaborare con l’Amministrazione per trovare una soluzione condivisa in rapporto alla necessità di ricostruire le norme a partire dal Prg del 1995, ricostruzione che secondo il sindaco, Nicola Magrone, non può che essere il primo passo dal quale partire per affrontare poi le questioni successive.
“Prima di tutto – ha sottolineato il sindaco – devo ripetere quel che ho già detto in consiglio. Questa è una situazione che abbiamo ereditato e quel che è accaduto in questi 15 anni non ci interessa, non sarà toccato da alcun intervento. Ma l’urgenza, oggi, è rimettere sul binario un treno deragliato”. “Dobbiamo – ha aggiunto Magrone – dotarci dello strumento, del codice urbanistico. Altrimenti parlare di variante, significa parlare di variante rispetto a un indefinito sistema di norme. Uno strumento di lavoro indispensabile. Solo quello consente poi di discutere ed entrare nel merito delle decisioni di variante. Tornare a un sistema di norme certe per evitare arrembaggio e anarchia. Senza un codice, o se questo è aperto, slabbrato, aleatorio, il criterio che prevale diventa l’interpretazione, l’arbitrio, la discrezionalità”.
Trattandosi di una grande questione di interesse generale, il Sindaco Magrone ha richiesto un Consiglio Comunale monotematico sulle problematiche dell’urbanistica (si terrà tra pochi giorni) con il quale raccogliere i contributi di un’ampia e libera discussione che coinvolga tutti i soggetti politici.

COMUNICATO SEGRETERIA SINDACO MAGRONE

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