Si dimette il coordinatore di Sel: 'Muri alzati contro di me'

Paparella passa quindi all’analisi delle criticità. “Abbiamo posto all’attenzione dell’intera amministrazione (e non solo della maggioranza), – spiega – la questione relativa ai Progetti Integrati Territoriali (PIT3), a cui Modugno ha aderito assieme ad altri 14 comuni dell’Area Metropolitana, rispetto alla quale oggi, non solo non vi sono risposte ma, a tre mesi dall’impegno preso in sede interistituzionale dal Comune di Modugno (sindaco e vice sindaco) di dare ‘avvio alla gestione’, di esso non vi è alcuna traccia. Abbiamo da tempo rappresentato i nostri timori per un’amministrazione che segnava il passo e la necessità di avviare con coraggio un significativo processo di modernizzazione e innovazione, soprattutto tecnologica, dell’intero apparato amministrativo e politico-istituzionale dell’Ente, fermo da decenni. Un processo di cambiamento accompagnato da un corposo piano di formazione del personale, concertato con le parti sociali e il sindacato. Siamo convinti che l’innovazione tecnologica possa e debba essere assunta come l’unica via di uscita per le pubbliche amministrazioni di fornire servizi di qualità ed efficienza nella attuazione delle politiche pubbliche, riducendo e mettendo sotto controllo la spesa. Ma anche in questo caso le nostre parole non hanno trovato ascolto e sono cadute nel vuoto. Lo spirito costruttivo, ma inascoltato, con cui Sinistra Ecologia Libertà ha richiesto ripetutamente tavoli di discussione che cominciassero ad affrontare questi ed altri temi non ha trovato né ricevuto risposte su nessuna questione posta ma, cosa ben più grave, nemmeno ha incontrato la disponibilità ad affrontare gli argomenti proposti che pure parevano condivisi dai rappresentanti dei partiti della coalizione. Una coalizione priva di un tavolo politico di confronto è una coalizione priva di un’anima alla quale si nega la sua stessa natura: dentro questa scelta unilaterale, del sindaco e del Pd, sono da ricercare le ragioni della presa di distanza dalla maggioranza dell’Udc, della fuoriuscita del vicesindaco (già candidato sindaco al primo turno) e di due assessori, uno dei quali dello stesso Pd. E ciò non basta ancora ad indurre il sindaco a pensare che un atteggiamento cesaristico, autocelebrativo ed autoreferenziale qual è quello che ha assunto in questi ultimi nove mesi è di danno alla città. Alla luce di quanto sopra espresso – conclude Paparella – Sinistra Ecologia Libertà ritiene siano venuti a mancare i presupposti per continuare a partecipare ad una esperienza di governo che ha mostrato limiti insuperabili nella capacità di ascolto, riflessione, programmazione e condivisione”.

Questo scriveva, in sintesi, l’allora coordinatore di Sel il 23 febbraio. Documento mai diffuso. Passano 4 giorni e Paparella rassegna le proprie dimissioni. Basta un click per far sapere alla città cosa avrebbe voluto dire, ma non ha mai detto. Fino ad oggi. “Con profondo rammarico e sent
ito dispiacere – scrive – mi trovo oggi a scrivere questa mia lettera di dimissioni dalla carica di coordinatore cittadino di Sinistra Ecologia Libertà del Circolo di Modugno. Una decisione affatto semplice da prendere, una decisione che brucia, una decisione sofferta; ma una decisione che, dopo alcuni giorni (e notti) di riflessioni, dopo un percorso connotato da continue difficoltà di azione all’interno del Circolo, sono convinto purtroppo ad oggi sia l’unica strada da percorrere per una persona alla quale quanto meno debba riconoscersi onestà intellettuale e politica”. La nota inizia così e prosegue parlando di illusioni su “percorsi diversi rispetto al passato”, sulle “intenzioni di voler rafforzare ed ampliare sul territorio una forza di sinistra che fosse punto di riferimento per ogni cittadino modugnese, attenta alle problematiche della comunità e pronta a lavorare alacremente per la loro risoluzione e, allo stesso tempo, a vigilare attentamente su coloro che amministrano la res publica”. Paparella racconta quindi il percorso politico che ha portato mesi fa alla sua elezione, il 15 dicembre scorso, motivato da “passione e determinazione, ritenendo il coinvolgimento di altri soggetti politici e sociali, il coinvolgimento della cittadinanza, un importante arricchimento in termini di energie, forze, idee, proposte, del nostro partito, e fondamentale pilastro per l’affermazione di una forza politica. Coinvolgimento che passava anche tramite piattaforme di comunicazione e di condivisione proprie dei nostri tempi: si è in poco tempo creato un sito internet (www.selmodugno.it) pieno di contenuti, di comunicazioni e di informazioni alla cittadinanza, oltre ai più diffusi social network, quali facebook, twitter, o il canale video del circolo su youtube. Ho creduto intensamente in questo progetto, ho creduto intensamente che bisognasse lavorare avendo quale ultimo fine solo il bene comune; nessuna difesa di interessi personali, privati e privatistici avrebbe dovuto guidare il nostro agire politico. Ma tutto questo non è nulla di nuovo, in fondo non dovrebbe essere questa l’anima della politica? E invece, ben presto, mi sono dovuto rendere conto che forse non è proprio così, o quanto meno non è sempre così”.

Quindi l’amaro resoconto degli ultimi due mesi. “Ho dovuto quotidianamente lottare con forti resistenze interne – dice Paparella – ho dovuto prendere coscienza di continui ostacoli posti sul mio cammino, di muri alzati e di difficoltà costanti nel mettere in atto un rinnovamento nella gestione del partito. Certo, sono consapevole che non si può pretendere di stravolgere la visione di un partito e la sua ‘gestione’ in pochi mesi, ed è proprio per questo che la mia azione di mediazione e di sintesi (quale dovrebbe anche essere quella della figura del coordinatore) era sempre volta a cercare una via d’incontro che potesse trovare l’accordo più ampio possibile. Ben presto ho dovuto, però, anche rendermi conto che la mia libertà di movimento e decisionale veniva spesso (se non quasi sempre) ingessata e bloccata, rendendo di fatto per me impraticabile ed impossibile la guida di Sel a Modugno, a causa di personalizzazione dei ruoli. Profonde difficoltà di comunicazione con i rappresentanti istituzionali di Sel a Modugno, reticenti a coinvolgere il loro coordinatore, e quindi l’intero partito, in ciò che riguardava le discussioni nei Consigli comunali, così come in Giunta, hanno rappresentato per me e per il partito un grosso ostacolo da superare. Con calma e pazienza ho cercato di gestire al meglio la questione, riuscendo piano piano ad ottenere un netto miglioramento, specialmente con il nostro Assessore, che ha iniziato a condividere costantemente il partito ciò che era l’attività della Giunta, perché Sel attraverso di lei potesse esprimere la propria posizione, le proprie proposte, i propri suggerimenti. Perché sono fermamente convinto che un partito sia costituito da tutta una assemblea, da persone che condividono una visione comune della società, da donne e uomini che insieme lavorano per migliorare il tessuto sociale, economico e politico di un territorio. Questo per me è un partito. E i suoi rappresentanti istituzionali sono le braccia che mettono in atto concretamente quel lavoro, sono i rappresentanti di quel partito, di quelle persone, di quelle idee. Per me, che ho aderito immediatamente al progetto che con la nascita di Sinistra Ecologia Libertà si stava mettendo in atto, per me che ho sempre profondamente creduto nel ‘sogno utile’ e che ‘la poesia è nei fatti’, quello che si è delineato nella mia città è un qualcosa che mi lascia inerme e impotente. Ho sempre ritenuto che nel contatto diretto col proprio territorio l’importanza di un progetto politico che includesse proposte, alternative, idee, fosse il punto cardine da tenere presente per chi fosse alla guida di una partito, così come di tutti coloro che ne facessero parte. Questa via, questo progetto politico, sono stato purtroppo costretto a constatare che Sel a Modugno lo aveva abbandonato da un bel po’, ed è facile il riscontro di questa semplice analisi nei numeri delle ultime tornate amministrative elettorali”.

Dalla critica della maggioranza, Paparella passa a quella del proprio partito. Anzi ex. “Nel 2011 – racconta – Sel nella mia città raccoglie appena 671 voti. Sinistra Ecologia Libertà, forza politica, sicuramente giovane, ma partito che nasce in Puglia, che esprime il presidente della Regione, che a livello regionale si attesta al 9,74% (elezioni regionali del 2010), a Modugno si ferma al 3%. Non è stato questo il risultato di un progetto politico inesistente, o quanto meno troppo debole, sul territorio? Non è stato questo il risultato di una totale mancanza di rapporto con il territorio? Non è stato questo l’epilogo di una forza politica che a livello locale aveva appiattito la sua esistenza solo sui suoi rappresentanti istituzionali, senza porre attenzione al rapporto con la sua vera anima, ossia la base potenzialmente militante, che si è quindi per forza di cose allontanata? Errori noi tutti ne commettiamo, ma la nostra intelligenza sta nel saper imparare da essi, rialzarsi, rimboccarsi le maniche e lavorare per rimettere in moto ingranaggi fermi. Proprio questo è ciò che mi sarebbe piaciuto fare qui a Modugno. Ero consapevole che ci sarebbe voluta tanta forza, tanta energia, tanto impegno e lavoro, ma tutto questo certo non mi spaventava. Mi sarebbe piaciuto coinvolgere (come avevo iniziato a fare) ragazzi, giovani, adulti perché quei momenti in cui si affrontavano problemi pratici e concreti, così come temi più di concetto, potessero essere condivisi e potessero risultare interessanti anche a loro, e che si potesse crescere insieme e migliorare una realtà territoriale, in modo concreto e consapevole”. Un sogno presto infranto. “Qualche settimana fa” dice “quando, a seguito di un mutamento importante della scena politica cittadina, Sel non ha fatto sentire la sua voce”. Quindi Paparella parla di un documento che gli “veniva bocciato, perché all’interno conteneva una ‘critica’, seppur costruttiva e motivata, all’azione di governo della coalizione di cui Sel fa parte”. E ancora della “necessità di un chiarimento, perché era oramai evidente e palese ai miei occhi l’impossibilità da parte mia di poter prendere una posizione in nome e per conto del ‘mio’ partito” e della convocazione di un’assemblea, all’esito della quale Paparella sarebbe stato definitivamente “messo da parte”. “Probabilmente Sinistra Ecologia Libertà a Modugno perderà semplicemente il mio voto di preferenza – conclude Paparella – ma io invece sento di perdere da questo cammino in Sel a Modugno, in questo momento, il profumo di un vero cambiamento di intendere la politica, la sua azione nella difesa dei più deboli e nell’intenzione di voler migliorare davvero il territorio e le sue componenti”. Paparella, quindi, fuori dal partito perché il partito restasse in maggioranza.

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