L’Esercito del Maestro Gianni Mazzoccoli:tre secoli di memoria che diviene presenza

Una grande emozione, un indicibile stupore, un tuffo nella riscoperta delle più profonde e genuine radici di una tradizione che rappresenta un patrimonio culturale da preservare e valorizzare sempre più: sono queste le sensazioni che assalgono il visitatore al suo primo impatto visivo con le opere del Maestro. Personalmente ho provato analoghi stati d’animo in altre occasioni, ammirando le sculture bronzee della Via Dolorosa di Lourdes e l’armata di terracotta dell’Imperatore Giallo, senza dimenticare le ceramiche di Sciacca e le realizzazioni dei maestri presepisti di Spaccanapoli.

Qualche nota biografica del Maestro Mazzoccoli: classe 1939, originario di San Vito dei Normanni, ex Sottufficiale dell’Arma di Cavalleria, il Maestro ha sempre respirato arte e cultura, essendo figlio di Umberto Mazzoccoli, pittore e poeta. Le sue opere han fatto bella mostra di sè in importanti manifestazioni e kermesse quali la Fiera del Levante, la Security Expo di Galatina e la Città del Libro di Campi Salentina, mentre la sua prima mostra ha avuto luogo nella prestigiosa ed esclusiva cornice del Circolo Ufficiali di Bari, nel 2005.

Il visitatore, anche il meno preparato, resta colpito dall’impatto visivo con le opere del Maestro: ne percepisce il fascino estetico, il cromatismo e la plasticità, proiettandosi in una ricerca introspettiva delle più profonde emozioni. La produzione scultorea di Mazzoccoli rivela in maniera inequivocabile il suo interesse, il suo gusto per la ricerca storico-filologica oltre che artistica. La variegata tematica e gli stili delle sue creazioni rappresentano il risultato di studi e ricerche che spaziano dalla mitologia greca all’iconografia cristiana, per quanto attiene alla produzione scultorea classica, mentre la sua curiosità e il suo desiderio di confrontarsi con diversi altri campi d’interesse artistico lo hanno spinto allo studio sulle uniformi militari storiche dal XVIII secolo ai nostri giorni.

L’incontro e l’amalgama di queste diversificate esperienze di base trova una mirabile compiutezza concretizzandosi nelle sue realizzazioni: opere create utilizzando diversi materiali, quali l’argilla per le sculture e la cartapesta salentina per le statuine militari. Alla base di tutto, uno studio portato avanti con umiltà, tenacia e passione, attraverso la consultazione di fonti qualificate, primo fra tutti l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, senza dimenticare le varie sezioni dell’Archivio di Stato, i cui risultati possiamo ammirare in questa sede e che sono la testimonianza di un patrimonio condiviso, che rappresenta a pieno titolo la nostra identità culturale.

Parte dei soggetti qui raffigurati indossano uniformi di Stati Preunitari (Regno di Sardegna, Regno delle Due Sicilie, Granatieri Reali, Guardie Svizzere al servizio dell’Impero Asburgico) fino alle uniformi contemporanee. Differenti radici che centocinquant’anni or sono hanno  concorso a formare un tronco unico: l’Italia. Ed è questo lo spirito con cui ritengo si debba rendere il dovuto e reverente omaggio al nostro Paese.

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